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CATANZARO – E’ scattato il fermo anche per omicidio per il catanzarese Vincenzo Francesco Vergata. E’ finito in manette per avere rapinato un supermecato. Ma, dopo la perquisizione personale, è emersa anche una bolletta con un indirizzo diverso da quello che aveva sulla carta d’identità. Ed è qui che il giallo è diventato raccapricciante. Nell’appartamento di Milano c’era il corpo di una donna trovata con mani legate, una corda attorno al collo e tre sacchetti in testa. E’ stato un delitto «dalla componente sicuramente sadica» e, forse, a sfondo sessuale, dicono gli inquirenti il giorno dopo. Questa l’ipotesi degli inquirenti sull’omicidio della donna di colore, attorno ai 40 anni, il cui corpo è stato trovato in una casa al primo piano di piazzale Lagosta. 

La polizia è arrivata nell’appartamento perchè, attorno alle 18 di mercoledì, una volante aveva arrestato per rapina un uomo italiano di 56 anni, Vincenzo Francesco Vergata, nativo della provincia di Catanzaro, con precedenti per droga e resistenza a pubblico ufficiale. 

L’uomo, con un cacciavite, aveva rapinato il supermercato ‘Simply’ nella vicina via Porro Lambertenghi. Dopo l’arresto, gli agenti lo hanno portato in questura e hanno trovato una bolletta con un indirizzo, diverso da quello indicato nella carta d’identità, e un mazzo di chiavi. A quel punto è stato deciso di fare una perquisizione nell’appartamento indicato sulla bolletta e, appena entrati, gli agenti hanno trovato in cucina il cadavere della donna, riversa sul pavimento a pancia in giù con le mani legate dietro la schiena, una corda sul collo e tre sacchetti di plastica sulla testa. Il corpo era completamente nudo, con alcuni pezzi di stoffa che coprivano alcune zone del corpo, tra cui le natiche. 
Gli inquirenti stanno intando valutando se fermare l’uomo anche per omicidio. Il 56enne originario, appunto, della provincia di Catanzaro ma residente da molti anni a Milano, è comunque già in stato di arresto per la rapina di ieri al supermercato (bottino 380 euro). Nella sua abitazione la polizia ha trovato un biglietto aereo per Istanbul, datato 27 novembre. Sempre nella casa dove è stato commesso il delitto è stato trovato il nome di una donna appuntato su un quaderno. I vicini riferiscono che Vergata abitava lì e nei giorni scorsi avrebbero visto una donna straniera frequentare il suo appartamento. L’uomo risulta separato e in passato ha gestito un bar assieme alla madre. Poi però l’attività ha chiuso e per Vergata sono cominciati i guai con la giustizia: dal 2003 al 2007, infatti, risultano precedenti per droga. Il Sert ha anche riferito che il 56enne assumeva metadone.
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