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CATANZARO – L’assemblea provinciale di Federfarma Catanzaro ha deliberato lo stato di agitazione nell’assistenza farmaceutica consistente nella chiusura volontaria di tutte le Farmacie della Provincia di Catanzaro, operanti nel territorio di competenza della Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro, per l’intera giornata del 7 gennaio 2014, «ad eccezione delle farmacie tenute ad espletare servizio continuativo in base ai turni determinati in base alla normativa vigente dalle diverse Aziende Sanitarie territorialmente competenti». 

Secondo l’associazione «persiste a danno delle farmacie private il ritardo dell’Asp di Catanzaro, nei pagamenti degli importi dovuti per l’erogazione dei farmaci ai cittadini in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Tale ritardo rappresenta una seria minaccia alla sopravvivenza di alcune farmacie del territorio ed, al contempo, all’intero sistema farmaceutico che si fonda su un regolare meccanismo di pagamento previsto da una Convenzione nazionale, da troppo tempo puntualmente disattesa dall’Asp di Catanzaro». 
I titolari di farmacia vivono anch’essi le difficoltà del «particolare momento storico» e ogni ritardo nei pagamenti, anche «di soli 70 giorni» assume particolare gravità, contabilmente e compiutamente documentabili: «Ai farmacisti spettano 10.128.386,06 euro riferiti a settembre 2013 e ottobre 2013 ed un ritardo” di soli 70 giorni” ad un tasso del 5,50% costa 105.479,45 euro per interessi che i farmacisti devono pagare alle banche che hanno anticipato le somme non pagate dalla Asp». 
I farmacisti della Provincia di Catanzaro «stanchi di assistere alla grave violazione di legge posta in essere dalla Parte pubblica, per la quale – si legge – stanno già attivando i necessari meccanismi giudiziari, denunciano l’assoluto e palese disinteresse dei responsabili dell’Asp di Catanzaro manifestatosi dapprima con il diniego di qualsivoglia forma di confronto e concertazione» e in seguito «non prendendo parte e senza inviare qualificati delegati, all’udienza tenutasi dinanzi al Prefetto di Catanzaro Raffaele Cannizzaro, il 10 dicembre scorso, per la quale vi era stata una formale convocazione, prevista dalla legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali per indurre le parti alla conciliazione e scongiurare quanto più possibile l’astensione collettiva».
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