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CATANZARO – Un detenuto di 20 anni, detenuto nel carcere minorile di Catanzaro, ha tentato il suicidio cercando d’impiccarsi nella sua cella. Ne dà notizia il sindacato di polizia penitenziaria Sappe con un comunicato a firma del segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante, e del segretario nazionale, Damiano Bellucci.

«La situazione nel carcere minorile di Catanzaro – affermano Durante e Bellucci – è ormai ingestibile a causa dei continui eventi critici. Dopo l’episodio più recente che ha visto un giovane detenuto dare fuoco ai suppellettili della cella ed ingoiare delle pile (LEGGI LA NOTIZIA), poco fa un altro detenuto ha tentato di impiccarsi all’interno della sua cella. Si tratta di un giovane di 20 anni, di Milano, trasferito da poco nel carcere minorile di Catanzaro. Per fortuna, grazie al pronto intervento di un assistente della polizia penitenziaria, una giovane vita è stata strappata a morte certa. Il ragazzo dovrà uscire dal carcere tra due mesi. È il terzo tentativo di suicidio, ad opera di altrettanti detenuti, nel breve giro di una settimana, sempre nel carcere di Catanzaro».

«È evidente – concludono i due dirigenti del Sappe – che qualcosa non funziona in tutto il sistema penale minorile, dove, a volte, gli eventi critici superano addirittura quelli degli adulti. Non è aumentando l’età di permanenza nelle strutture per minori, da 21 a 25 anni, che si risolvono i problemi».

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