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(AGI) – Catanzaro, 26 nov. – “E’ nostro dovere, ineludibile e oramai improcrastinabile, informarla della situazione gravissima nella quale è venuto a trovarsi il Sant’Anna Hospital, centro regionale di alta specialità del cuore, punto di riferimento per i malati calabresi, patrimonio della Città capoluogo e del suo sistema sanitario”. E’ quanto si legge ina missiva indirizzata al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, firmata dal direttore generale del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, Giuseppe Failla. “L’ospedale – si legge ancora nella lettera – non riceve dall’Asp alcun pagamento dal mese di giugno del 2012 e pertanto si trova ormai a un punto di non ritorno, impossibilitato com’è a garantire oltre, sia il regolare pagamento delle retribuzioni al proprio personale, sia le indispensabili prestazioni sanitarie agli utenti. Fino ad oggi, il Sant’Anna Hospital ha fatto interamente fronte ai suoi fabbisogni con le sole sue forze: retribuendo sempre e regolarmente i circa 270 dipendenti, approvvigionandosi dei materiali necessari alle attività di diagnosi e di cura, accogliendo quei pazienti che ad esso si sono rivolti direttamente o che le altre strutture sanitarie della regione hanno continuato ininterrottamente a trasferire e/o inviare, quando necessario. Purtroppo però, tutto questo non è più possibile. Glielo comunichiamo con sconfinato rammarico, signor sindaco ma anche con dolore e rabbia, perchè sappiamo, come anche lei sa bene, quanto sacrificio, quanto amore per il nostro lavoro, quanto orgoglio di calabresi e catanzaresi in particolare, abbiamo profuso nei cinquant’anni della nostra storia, dieci dei quali spesi a costruire un Centro di eccellenza cardiochirurgica che dà lustro alla Calabria, dentro e fuori i confini nazionali. Siamo giunti ormai al punto di non ritorno a causa della procedura di accreditamento, la quale, incredibilmente, va avanti, appunto, da giugno del 2012. Vicenda che, piuttosto curiosamente, è sovrapponibile a quella che un altro fiore all’occhiello della sanità catanzarese – la Fondazione “Campanella” – ha dovuto subire, fino al suo autorevole intervento presso la Commissione competente, che ha sbloccato la situazione almeno da quel particolare punto di vista. Un anno e mezzo, un tempo lunghissimo, durante il quale la Commissione medesima ha indicato tutta una serie di prescrizioni a cui il Sant’Anna ha regolarmente adempiuto, in qualche caso addirittura con anticipo rispetto alle date di scadenza fissate; adempimenti che sono stati anche certificati in atti da altre autorità competenti per materia”. (AGI)
(AGI) – Catanzaro, 26 nov. – “Ciò nonostante – prosegue la missiva – ci siamo trovati e tutt’ora ci troviamo di fronte a un atteggiamento inspiegabilmente dilatorio, se non addirittura vessatorio, da parte della Commissione, fino al punto da farlo apparire un atteggiamento più orientato alla ricerca pervicace di sempre nuovi motivi ostativi alla riconferma dell’accreditamento piuttosto che alla verifica dell’efficacia delle risposte che l’ospedale è andato via via producendo. Signor Sindaco, non è in alcun modo nostra intenzione introdurre elementi fuorvianti di giudizio, di sospetto o di ulteriore polemica sulla salvaguardia del sistema sanitario di Catanzaro e del suo possibile depauperamento. Non è nostra intenzione, considerato che la vicenda della mancata riconferma dell’accreditamento ci vede già fortemente penalizzati. Ma non possiamo non metterla al corrente – come già abbiamo fatto con il prefetto attualmente in carica e con il suo predecessore, che ci hanno accompagnato fin qui in una meritoria opera di mediazione e di sollecitazione continua – di quanto accade e di quanto di ancor più grave potrebbe accadere, ove la situazione di incertezza dovesse continuare oltre. Non riteniamo più possibile, oggettivamente, che il Sant’Anna seguiti ad accogliere pazienti dagli altri ospedali calabresi, seguiti a intrattenere rapporti amministrativi con l’Asp, seguiti a ricevere visite ispettive e verifiche dai diversi organismi della stessa Azienda sanitaria e, al contempo, debba continuare a vivere, dopo diciassette mesi, senza risorse e con sulla testa la spada di Damocle di un accreditamento che – riconosciuto regolarmente da ultimo nel 2010 e quindi da appena tre anni – da normale iter burocratico si è trasformato in un incubo dal sapore kafkiano. Se quella spada di Damocle pesasse solo sull’azienda, potremmo anche farcene carico ma pesa su 270 famiglie e su migliaia di malati. Questo, ce lo consenta signor Sindaco, lo troviamo odiosamente insopportabile. Ecco perchè siamo qui a chiederle di spendere – conclude la lettera – nella maniera che riterrà più utile tutta la sua autorevolezza, il suo ruolo istituzionale e politico, tutto il suo amore per la città di Catanzaro affinchè questo stato di cose trovi una sua via di uscita”. (AGI)

CATANZARO – Ha deciso di scrivere al sindaco Sergio Abramo il direttore generale del Sant’Anna Hospital di Catanzaro, Giuseppe Failla.Una lettera per mettere nero su bianco tutte le difficoltà che la struttura medica sta vivendo: «E’ nostro dovere, ineludibile e oramai improcrastinabile – scrive Failla – informarla della situazione gravissima nella quale è venuto a trovarsi il Sant’Anna Hospital, centro regionale di alta specialità del cuore, punto di riferimento per i malati calabresi, patrimonio della città capoluogo e del suo sistema sanitario. L’ospedale – si legge nella lettera – non riceve dall’Asp alcun pagamento dal mese di giugno del 2012 e pertanto si trova ormai a un punto di non ritorno, impossibilitato com’è a garantire sia il regolare pagamento delle retribuzioni al personale, sia le indispensabili prestazioni sanitarie agli utenti. Fino ad oggi, il Sant’Anna Hospital ha fatto interamente fronte ai suoi fabbisogni con le sole sue forze: retribuendo sempre e regolarmente i circa 270 dipendenti, approvvigionandosi dei materiali necessari alle attività di diagnosi e di cura, accogliendo quei pazienti che ad esso si sono rivolti direttamente o che le altre strutture sanitarie della regione hanno continuato ininterrottamente a trasferire e/o inviare, quando necessario».

 

Una situazione che però a questo punto non può più proseguire: «Siamo giunti ormai al punto di non ritorno a causa della procedura di accreditamento, la quale, incredibilmente, va avanti, appunto, da giugno del 2012. Vicenda che, piuttosto curiosamente, è sovrapponibile a quella che un altro fiore all’occhiello della sanità catanzarese – la Fondazione “Campanella” – ha dovuto subire, fino al suo autorevole intervento presso la Commissione competente, che ha sbloccato la situazione almeno da quel particolare punto di vista. Un anno e mezzo, un tempo lunghissimo, durante il quale la Commissione medesima ha indicato tutta una serie di prescrizioni a cui il Sant’Anna ha regolarmente adempiuto, in qualche caso addirittura con anticipo rispetto alle date di scadenza fissate; adempimenti che sono stati anche certificati in atti da altre autorità competenti per materia». 

In conclusione Failla chiede ad Abramo «di spendere  nella maniera che riterrà più utile tutta la sua autorevolezza, il suo ruolo istituzionale e politico, tutto il suo amore per la città di Catanzaro affinchè questo stato di cose trovi una sua via di uscita».

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