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CATANZARO – A “Catanzaropoli” i cittadini provano a vivere con ironia lo scandalo che ha travolto il municipio. A partire dal caso delle multe. Secondo le carte dell’inchiesta esistevano blocchetti di multe in fotocopia, uno ufficiale e l’altro falso, da utilizzare all’occasione. O, meglio, a secondo del proprietario dell’auto in sosta vietata per poter eventualmente poi annullare la sanzione.

E così dilagano in città i cartelli sui parabrezza delle auto parcheggiate in sosta vietata: dal centro cittadino alla periferia, il messaggio, diretto ai vigili urbani, è sempre lo stesso: “fatemi la multa col blocchetto degli amici”. Impazza la condivisione anche sui social. E i commenti non si risparmiano.

 

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