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Ha tenuto una conferenza stampa questa mattina a Catanzaro, Agazio Loiero, dopo l’abbandono del Pd, affermando di restare comunque nel centrosinistra. L’ex governatore ha sottolineato: «Non andrò mai con Berlusconi. Io non vado al terzo polo». Loiero ha confermato, come del resto già comunicato ufficialmente in Consiglio regionale, che andrà in Autonomia e Diritti. «Non ho – ha detto – ambizioni particolari. Vorrei far crescere una leva di giovani di qualità».
Loiero ha poi spiegato il vero motivo per cui ha deciso di lasciare il Partito democratico: «E’ il Mezzogiorno cancellato il motivo di fondo per cui vado via dal Pd. So che non è di moda parlarne dopo 20 anni di potere smisurato della Lega e dopo il colpo finale assestato da Berlusconi e dai suoi ministri lombardi». Proprio lui, Loiero, tra i 45 cofondatori del Pd ha detto: «Ho l’impressione netta che la tendenza prevalente nel Pd sia quella di occhieggiare a Bossi. Appena c’è un problema all’interno della coalizione di governo nazionale, ecco che ci sono subito delle aperture alla Lega. E’ evidente, da qui la mia scelta, che un partito nazionale, con le spinte che ci sono e che sono emerse in maniera dirompente negli ultimi mesi, non riesce a tenere assieme nord e sud perchè si crea una divaricazione straordinaria tra gli interessi e i bisogni di entrambi. Credo che il Pd, nato con una grande ambizione culturale, quella di mettere insieme più culture, purtroppo alla luce dei fatti è fallito».
Loiero ha poi criticato il Pd anche sul tema delle primarie: «si possono eliminare – si è chiesto Loiero – perchè, se si fanno, vince Vendola contro il segretario?». Rispondendo, poi, ad una domanda sugli scenari futuri l’ex governatore calabrese ha detto: «prevedere il futuro? Io non ci riesco. Come faranno le alleanze in caso di elezioni politiche?».
E non ha risparmiato neanche una battuta sul suo operato: «Io ho fatto cose solide, non ho portato in Calabria nè Lele Mora nè Belen, con tutto il rispetto. E forse per questo abbiamo perso le elezioni». «Poi – ha aggiunto – abbiamo dato a Scopelliti un vantaggio di un anno e due mesi di campagna elettorale». E a questo proposito Loiero ha ricordato tutte le fasi che hanno portato alla sua ricandidatura, dalle primarie nazionali dell’ottobre 2009, all’autoconvocazione di alcuni dirigenti e militanti del Pd, a quello che egli stesso ha definito il «compromesso» di Caposuvero, all’arrivo del commissario Musi. Loiero non ha nascosto, più volte nel corso del suo intervento, di essere stato «massacrato» in tutti i mesi che hanno preceduto la sua ricandidatura alle regionali del marzo dello scorso anno.
Rispondendo alle domande dei giornalisti sull’applicazione del piano di rientro dal debito sanitario, Loiero ha detto: «Non ho fatto assunzioni, ho solo stabilizzato in quelle aziende gente che era precaria da oltre dieci anni, come accaduto a Reggio, dove il pronto soccorso stava per chiudere. E poi il mio piano di rientro è stato approvato e con me non hanno nominato il commissario, con le penalizzazioni che questo comporta». «Anche rispetto all’entità del deficit – ha aggiunto – valgono i miei numeri, non quelli successivi. Conservo ancora una pagina di giornale in cui Scopelliti dice “Io applico solo quello che ha fatto Loiero”».

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