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Cominceranno il 27 aprile prossimo gli interrogatori delle 18 persone raggiunte da avviso a comparire, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Catanzaro su appalti del Comune e su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta.
Gli interrogatori avrebbero dovuto cominciare domani, ma i legali dei primi indagati che dovevano essere sentiti hanno chiesto un differimento per precedenti imepgni.
L’inchiesta, complessivamente, vede indagate 47 persone, 29 delle coperte da omissis. Tra coloro che hanno avuto l’invito a comparire figurano imprenditori, presunti affiliati a cosche della ‘ndrangheta, dirigenti del Comune, consulenti esterni dell’Ente, un avvocato ed anche un vice prefetto.
Le accuse ipotizzate, a vario titolo, nei loro confronti sono associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, falso, truffa, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio corruzione, rivelazione di segreti d’ufficio, favoreggiamento. Dalle indagini, condotte da Digos e squadra mobile, sarebbero emerse una serie di irregolarità compiute nei lavori di rifacimento di Corso Mazzini nei quali, inoltre, si sarebbero infiltrate la cosca Arena di Isola Capo Rizzuto e i Mazzagatti-Rustico-Polimeni di Oppido Mamertina (Reggio Calabria).
L’associazione, secondo l’ipotesi dell’accusa avrebbe avuto l’intenzione di acquisire il controllo delle attività economiche a Catanzaro e Simeri Crichi, un comune vicino al capoluogo, e l’acquisizione delle forniture di beni e servizi negli appalti. Inoltre, la stessa associazione, in occasione delle elezioni comunali del 2006, realizzò un «patto scellerato» per condizionare il voto. In particolare, secondo l’accusa, vi sarebbe stato un accordo che prevedeva il procacciamento voti in cambio di aiuto a risolvere problemi burocratici in merito ad alcuni appalti.

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