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CATANZARO – Frasi d’amore lasciate con il pennarello nero e cuori incrociati di colore bianco. Ecco l’orribile trasformazione subita da “Cabane éclatée aux 4 couleurs”, il cubo di vetro installato all’ingresso del parco delle Biodiversità di catanzaro dall’artista francese di fama internazionale, Daniel Buren.
Vandali in azione, dunque, nel polmone verde della città capoluogo e da tempo museo all’aperto grazie alle installazioni dei più celebri artisti d’arte contemporanea. E non si tratta mica della prima volta. Già nel 2012 sono state imbrattate cinque delle sette statue di Antony Gormely e danni furono provocati a due installazioni di Dennis Oppenheim.
Opere d’arte, dunque, sotto attacco di vandali e di incivili e qui sorge il problema del controllo e della sorveglianza di questo enorme contenitore all’aperto di capolavori di grandi maestri. L’installazione di Buren, fra l’altro, sarà a breve oggetto di un documentario che sarà proiettato alla Triennale di Milano.
Con l’artista francese sono undici i protagonisti dell’arte plastica contemporanea presenti al Parco. Buren si trova in compagnia di Stephan Balkenhol Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Marc Quinn, Mauro Staccioli. Nomi che contano. Nomi che hanno scritto o stanno scrivendo la storia dell’Arte contemporanea in giro per il mondo. Nomi che fanno del Parco di Catanzaro un luogo della creatività immerso nel verde e – sfortunatamente – la meta preferita dei vandali di turno.

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