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CATANZARO –  «Ai vigili del fuoco di Catanzaro non resta che pregare». La provocazione arriva dall’Unione sindacale di base che denuncia la carenza di mezzi, ma anche la situazione in cui si trova ad operare il personale. Ma il sindacato lancia anche l’allarme sugli incendi boschivi. «Per quanto riguarda la campagna Antincendi boschivi, non possiamo dare riscontro ai proclami del presidente della Regione, Scopelliti. Non ci risulta che sia stata firmata alcuna convenzione tra Regione Calabria e vigili del fuoco – dichiara l’Usb – anzi, i vigili del fuoco attendono ancora il pagamento del servizio prestato nel 2011 e 2012 in virtù delle convenzioni allora attivate e che anche quest’anno avrebbe consentito di poter schierare delle squadre aggiuntive di vigili del fuoco». Per quanto riguarda, poi, la situazione di mezzi e uomini, afferma il sindacato, «la sede centrale di Catanzaro, che ha competenze su un territorio vastissimo che si estende da Squillace lido a Catanzaro lido compresa Sila e Presila, è costretta a lavorare con una autopompa di piccole dimensioni con soli 1.800 litri d’acqua. Una quantità ridottissima che riduce le capacità operative della squadra a pochissimi minuti. Se a ciò aggiungiamo che il personale negli ultimi mesi è stato letteralmente “degradato” dal dirigente che non ha consentito la partecipazione a corsi formativi e di aggiornamento, il quadro dello stato dei soccorsi in città appare in tutta la sua drammaticità». Ma il sindacato sostiene che una analoga situazione «drammatica e pericolosa la viviamo sul comprensorio di Lamezia Terme, dove sempre più spesso le squadre oltre a fronteggiare i pericoli del fuoco devono fronteggiare l’ira dei cittadini bisognosi di un aiuto che sempre più spesso arriva tardi: una sola squadra di 5 uomini non può soddisfare una città di 70.000 abitanti». Disagi sono stati, infine, segnalati per il personale specializzato con tecniche speleo alpinistiche fluviali.

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