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LA NEVE è arrivata. E anche in abbondanza. Ne sono contenti gli appassionati dello sci che tra il primo dell’anno e ieri hanno preso d’assalto gli impianti di risalita di terra lucana. Consultando il sito: sciareinbasilicata.it che g li impianti “marchiati” con il semaforo rosso, sono quelli del Pollino e del Volturino.
A dir la verità tra quelli off limit c’è anche Viggiano, ma da una verifica sul campo risulta che l’impianto è aperto dal 26 dicembre. Chiaramente il Pollino che ha la vocazione al fondo, non necessita di impianti di risalita. Quindi resta chiuso «per problemi burocratici» l’impianto di risalita del Volturino che fu oggetto di un danneggiamento diversi mesi fa. Nello specifico alla Sellata si contano 60 centimetri, 50 a Viggiano e 65 sul Sirino.
Per il Centro Studi Turistici Thalia la “raccomandazione” ad operatori pubblici e privati (sono una trentina le strutture ricettive censite dal portale che offrono ospitalità) è identica alla stagione precedente: tenere conto dei limiti oggettivi delle nostre stazioni sciistiche, alla domanda di sci low cost e comunque a buon mercato, alla necessità di abbinare l’attività sportiva sulle piste con itinerari e programmi in grado di attrarre i due target fondamentali: le famiglie e i giovani.
«L’andamento nazionale del “turismo bianco” – spiega una nota dell’associazione a firma del segretario Arturo Giglio – settore importante all’interno del comparto turistico, con un fatturato che rappresenta oggi, a livello nazionale, l’11,3 per cento del sistema turistico italiano preoccupa, nonostante una attentissima politica dei prezzi che gli albergatori da soli, senza alcun incentivo pubblico, hanno attuato assecondando il grave momento che il turismo intero sta attraversando, sobbarcandosi iniziative promozionali ed offerte che purtroppo, alla luce dei risultati, non sono riuscite ad invertire una tendenza al ribasso. Dobbiamo principalmente fare i conti con due aspetti che in provincia di Potenza segnano ogni attività di “turismo bianco”: non possiamo competere con l’offerta del Nord e del centro Italia; la sempre minore disponibilità di spesa e di giornate da dedicare allo sci. Ma forse da svantaggi questi due fattori possono diventare opportunità per attrarre nuovi flussi turistici pugliesi, campani e anche laziali, in quanto i comprensori sciistici lucani sono i più vicini ed hanno costi accessibili».
Un consiglio è quello di abbinare il turismo bianco con l’attrattore “Matera”. «Per chi non scia – aggiunge Giglio – si devono proporre pacchetti dedicati ad assicurare il benessere fisico, mentale e spirituale e offrire l’opportunità di avvicinarsi ai principi di vita, salute e alimentazione naturale attraverso le vacanze. L’Osservatorio italiano del turismo montano – Sky Pass Panorama Turismo – ci aiuta ad interpretare il desiderio di soggiornare in montagna per leisure. Quindi, più gente sulla neve, ma anche per il piacere di pranzare in un rifugio gustandone i piaceri legati all’enogastronomia, allo shopping o alle visite ai rifugi, senza mettere mai gli sci ai piedi: sono i clienti definiti Slons, snow lovers no skiers». Quello che propone l’associazione è «un mix equilibrato» tra neve, cultura, buona cucina e cultura.

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