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L’AMIANTO nella centrale del Mercure è stato completamente bonificato. Non c’è nessuna bomba ecologica e si brucia soltanto cippato vergine. Legno, lo stesso che usciamo per i nostri caminetti.

Insomma, l’Enel ci tiene a smentire le voci che si rincorrono su attività sospette all’interno della centrale a biomasse. È vero, l’incendio al nastro trasportatore ha levato in aria un fumo denso e nero, che ha intossicato qualche persona nei quartieri di Viggianello più vicini alla centrale, gli stessi che, giustamente, si lamentano della cappa di fumo che arriva trasportata dal vento ogni qual volta la centrale entra in funzione. Ma si tratta di fumo generato da un incendio, una situazione di emergenza. L’unico appunto che si potrebbe muovere è questo, come si agisce sulla popolazione in caso di incidente? Diciamo che questa è una prova importante per questa centrale della discordia. Il resto, almeno per quanto riporta l’Enel, sono soltanto mistificazioni. Nella centrale non arrivano più di 40 camion al giorno, ma nessuno di loro porta con sé combustibile derivato da rifiuti. Insomma, l’impiantone dal 40 megawatt lordi (35 effettivi) brucerebbe soltanto cippato vergine, fatto che gli permetterebbe comunque di restare dentro i perimetri del Parco senza ripercussioni di tipo legale.

È vero anche che la maggior parte delle volte si lavora di notte, ma è in genere quando il gestore energetico ordina di avviare il sistema. Peraltro, stando ai dati pubblicati proprio dal Gse, la Basilicata risulta carente e spesso deve importare energia. La centrale del Mercure in sostanza fa il “lavoro sporco” per la Lucania, ovvero gli permette di ottenere energia quando le cose vanno male.

Ma dall’Enel arriva un’altra smentita, quella relativa ai sindaci che avrebbero allertato i soccorsi: «Non è vero – dicono – tutti i sistemi di emergenza hanno funzionato, sono stati gli stessi operai ad avvertire i Vigili del Fuoco». In ogni caso la popolazione freme, ma dalla società ci tengono a rassicurare. «Le centraline di controllo sono installate direttamente nei camini, tutte le emissioni sono controllate. I filtri, effettivamente, sono installati direttamente nei camini d’uscita. Alla fine quello che esce dalle ciminiere è lo stesso fumo che esce dai camini di ogni abitazione quando si accende il caminetto, solo che in quel caso si tratta di sostanze non filtrate. Su questo ci abbiamo sempre messo la faccia».

v.panettieri@luedi.it

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