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E’ stata posta sotto sequestro ieri l’ex Emiliana Tessile di Cetraro; il relativo provvedimento è stato firmato dal gip del tribunale di Paola Carmine De Rose, che ha accolto la richiesta del procuratore Bruno Giordano e del sostituto Roberta Carotenuto, della procura tirrenica. Ciò aseguito delle indagini che gli stessi magistrati paolani hanno concentrato, e chiuso, sull’acquisto del complesso dell’ex Emiliana Tessile da parte degli imprenditori ed editori cosentini Pietro Citrino e Fausto Aquino, insieme al sindacalista della Cgil di Cetraro Franco Mazza indagati per estorsione. I tre avrebbero cioè costretto l’ex patron del Polo Tessile, Angelo Marani, a svendere l’ex complesso dell’Emiliana (fabbricato e terreno, per 32mila mq), che alla fine sarebbe stato ceduto a “Vela Latina”, società di riferimento di Aquino e Citrigno, a soli 850mila euro, a fronte di una valore di mercato vicino ai 20milioni di euro. Si sospetta che Marani sia stato minacciato, con la sua ex azienda fatta oggetto di veri e propri atti di sabotaggio. Citrigno e Mazza sono, tra le altre cose, accusati di aver incontrato l’imprenditore a Correggio e a Bologna. Durante uno di quegli incontri l’imprenditore Citrino avrebbe detto a Marani: «Il prezzo è quello di 850mila euro non trattabili e ringraziami di averti creato una via d’uscita dalla Calabria e, se non ti va bene, ti deve andare bene lo stesso». Marani sarebbe stato così costretto a cedere l’ex Emiliana a «inique condizioni», con gli indagati che si sarebbero procurati «l’ingiusto profitto della differenza tra il prezzo d’acquisto e il valore del bene». Il sindacalista Mazza (sospeso in via cautelativa dai vertici della Cgil) in tutta questa vicenda si sarebbe attivato prospettando a Marani crisi aziendali e ritorsioni sindacali; il resto lo avrebbero fatto Aquino e Citrigno, amministratori della “Vela Latina”.
Ieri pomeriggio, a seguito proprio del sequestro dell’ex Emiliana Tessile, si è riunita la giunta comunale di Cetraro, presieduta dal sindaco Giuseppe Aieta, che ha chiesto al presidente del Consiglio di convocare con urgenza un consiglio comunale straordinario per informare i cittadini sulla vicenda. «Questo perchè – si fa sapere dal Palazzo di Città – storicamente il consiglio comunale ha seguito ogni fase di questa vertenza». Per la cronaca, “Vela Latina” il 17 marzo del 2009 propose allo stesso Comune la vendita dell’ex Emiliana Tessile a “soli” 16 milioni di euro (con uno sconto, dunque, di quasi 4milioni). Una vendita a fini sociali, magari per farvi sorgere, nell’ambito del “Progetto Cetraro”, un grande acquario. Il Comune rispose però picche alla “Vela”, perché non c’erano i presupposti finanziari.

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