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Una raffica di condanne all’ergastolo ed a 30 anni di reclusione. Le ha chieste il sostituto procuratore generale di Catanzaro, Eugenio Facciolla, alla Corte d’assise d’appello di Catanzaro le e nei confronti dei 47 imputati coinvolti nella maxi operazione antimafia denominata «Missing». L’inchiesta, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e dal Ros dei carabinieri, puntò a fare luce su due sanguinose guerre di mafia combattute sul territorio cosentino tra gli anni ’70 e ’90, con la ricostruzione, tra l’altro, di decine di omicidi di ‘ndrangheta. Il processo di primo grado per i 47 imputati si concluse, il 17 maggio 2010 davanti alla Corte d’assise di Cosenza, con quattro condanne all’ergastolo – quelle di Romeo Calvano, Gianfranco Ruà, Pasquale Pranno e Franco Perna -, altre 32 condanne a pene comprese tra i 12 ed i 29 anni di reclusione, e 11 assoluzioni – tra cui quella del boss reggino Pasquale Condello, detto «il supremo» -. Il pg oggi ha chiesto in sostanza di confermare per molti le condanne già emesse, ed inoltre di aggravare molte pene accogliendo i motivi dell’appello proposto dalla Procura della Repubblica, rinunciando solo ad alcuni di essi per singoli imputati, e cioè Paolo Carbone, Giuseppe Cosentino, Antonio De Rose, Claudio Gabriele (con conferma della prima sentenza nel resto), Ettore Lanzino, Roberto Nesci, Vincenzo Bianchino e Francesco Pirola. In particolare, a parte l’emissione di una sentenza di non luogo a procedere per morte del reo nei confronti di Osvaldo Bonata e Michele Bruni, Facciolla ha chiesto la conferma delle condanne di primo grado per: Aldo Acri, Umile Arturi, Nicola Belmonte, Pierluigi Berardi, Romeo Calvano, Francesco Garofalo, Dario Notargiacomo, Francesco Perna, Francesco Pino, Pasquale Pranno, Serpa Giuliano, Francesco Tedesco, Ferdinando Vitelli, Francesco Saverio Vitelli, Giuseppe Vitelli, Vincenzo Dedato. Per quanto riguarda le altre posizioni il pg ha chiesto, in accoglimento dell’appello: per Giancarlo Anselmo l’ergastolo; per Mario Baratta 30 anni di reclusione; per Lorenzo Brescia l’ergastolo, per Gianfranco Bruni 30 anni; per Pasquale Bruni 30 anni; per Santo Carelli l’ergastolo; per Enzo Castiglia 30 anni; per Giulio Castiglia 30 anni, per Silvio Chiodo 30 anni; per Domenico Cicero 30 anni; per Salvatore D’Andrea 30 anni; per Edgardo Greco l’ergastolo, per Giuseppe Iirillo 30 anni, per Rinaldo Mandarino 30 anni; per Mario Musacco 30 anni, per Francesco Muto la riforma dell’assoluzione e la condanna all’ergastolo; per Sergio Prezio 30 anni; per Gianfranco Ruà l’accoglimento dell’appello per il capo d’accusa Q, la rinuncia all’appello per il capo O, e la conferma della prima sentenza nel resto, per Giuseppe Ruffolo l’ergastolo, per Fioravante Abbruzzese 30 anni, per Giovanni Abbruzzese 30 anni. All’udienza di oggi, inoltre, molti difensori hanno argomentato la propria richiesta di riaprire il dibattimento sulla quale i giudici (presidente Palma Talerico, consigliere Marco Petrini), si sono riservati di decidere. Il processo di secondo grado riprenderà domani.

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