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REGGIO CALABRIA – Il pubblico ministero della procura di Reggio Calabria, Sara Ombra, ha invocato la condanna a trent’anni di reclusione ciascuno per Bruno Stilo e Fortunato Pennestrì, ritenuti mandante ed esecutore materiale dell’omicidio di Angela Costantino, moglie del boss Pietro Lo Giudice, fatta scomparire il 16 marzo del 1994 e secondo l’accusa uccisa per salvare l’onore del capoclan. Angela Costantino è la cognata di Antonino Lo Giudice, alias il nano, il pentito che da giugno ha fatto perdere le sue tracce, facendosi vivo poi con due memoriali per ritrattare i racconti fatti ai magistrati della Dda di Reggio. Il processo si celebra con rito abbreviato al cospetto del Giudice per l’udienza preliminare, Carlo Alberto Indellicati. Costantino, all’epoca 25enne, sarebbe stata uccisa per una relazione extraconiugale. A uccidere materialmente la donna sarebbe stato Fortunato Pennestrì. Bruno Stilo – uno dei “vecchi” dello storico clan Lo Giudice di Reggio Calabria – sarebbe invece stato tra i mandanti del delitto.

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