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REGGIO CALABRIA – Esasperati e increduli. Erano in tanti nella saletta dell’Asl di Reggio Calabria, la settimana scorsa, a protestare per le “cartelle pazze” ricevute, con tanto di raccomandata, al proprio domicilio per un totale di circa 50 euro con le spese di notifica. Cartelle con cui l’Azienda ospedaliera reggina, con in calce la firma del direttore generale Carmelo Bellinvia, intimava ai vari utenti di regolarizzare il pagamento del ticket per prestazioni di pronto soccorso risalenti al luglio dell’anno scorso. Ticket dovuto, certamente, ma solo per prestazioni in codice bianco e in codice verde. 

A suscitare l’ira dei “pazienti” (molti dei quali anziani) è stata però la scoperta, dopo la fila alle Poste con temperature equatoriali e poi quella allo sportello, che quelle prestazioni per le quali si chiedeva l’immediata regolarizzazione non erano invece assolutamente da pagare. Sì, perchè dall’Azienda ospedaliera reggina sono partite lettere con la richiesta di pagamento indirizzate a utenti arrivati al pronto Soccorso, e poi dimessi, in codice rosso, per esempio, quindi in condizioni di accertata gravità per le quali non si deve pagare nulla. Ma addirittura dall’azienda Bianchi Melacrino Morelli sono partite lettere anche verso utenti esenti dal ticket per reddito, alcuni dei quali addirittura, nel frattempo, deceduti. 
E per tanti, oltre al danno, c’è stata anche l’ulteriore beffa: perchè quando si sono presentati all’ufficio preposto per richiedere la certificazione dell’esenzione del reddito dell’anno non più in corso, si sono visti rimandare indietro a causa di un guasto alle linee. Certo, un guasto non è colpa di nessuno. Ma lo sportello in questione, nella struttura Sud della città, apre soltanto due volte a settimana per tre ore, creando così non pochi disagi a chi doveva regolarizzare la propria situazione. Insomma, rabbia e ira. Tanto che alcuni di questi utenti, mostrandoci le lettere, con tanto di certificazioni sull’esenzione, hanno sbottato: «E’ una vergogna: come fanno, loro che sono ai vertici dell’azienda, a non sapere chi deve o non deve pagare? Parliamo di fondi che mancano per la sanità e queste situazioni dimostrano quanti sprechi ci siano, tra raccomandate e ore di lavoro di dipendenti agli sportelli con file evitabili». 
«Hanno pure allegato il bollettino – denunciano – e tanti anziani hanno anche pagato non sapendo di non doverlo fare». Nella missiva, infatti, l’azienda «omette di chiarire che chi ha l’esenzione deve solo esibire allo sportello il tesserino. Tutto questo sulle spalle di gente anche indigente o anziana. L’Azienda ponga rimedio – è l’appello dei malcapitati – e informi i cittadini».
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