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UNA BIGLIETTERIA chiusa e i pendolari non sanno come fare. 
L’Adiconsum sottolinea le inefficienze del servizio dei trasporti a livello regionale e la possibilità di fare affidamento su una legge che definisca i servizi nel dettaglio così come previsto e attraverso delle verifiche di qualità del servizio stesso. 
Chiede sostanzialmente di applicare norme che impediscano il verificarsi di questo tipo di situazioni che non permettono esattamente ai consumatori di poter usufruire senza problemi di un servizio. 
“In molti ci chiedono se si può pagare sul pullman” spiegano ancora dall’associazione ma la risposta non è conosciuta e dunque in questo caso il rischio è tutto dalla parte dei cittadini che non hanno sufficienti informazioni per riuscire tranquillamente a decidere ciò che ritengono più giusto ed opportuno fare. 
Del resto in questo tipo di contesto il disagio per i giorni in questione si aggrava proprio per la mancanza di un’alternativa chiara a cui si possono rivolgere.
«In Basilicata – ha affermato Angelo Festa, Presidente Regionale dell’Adiconsum – il servizio dei trasporti è sempre stato inefficiente, tanto da costringere, prima, i cittadini ad usare i mezzi privati, per ogni spostamento, e successivamente i gestori dei servizi a sopprimere le corse per mancanza di utenza».
«L’unica biglietteria che ha in gestione il servizio della Sita è chiusa dal 12 al 17 agosto 2013. 
I pendolari non sanno cosa fare. Molti ci chiedono: è possibile fare il biglietto nel pullman? Non si sa! Mancano le informazioni, tutto a discapito di una collettività che rivendica a gran voce servizi efficienti e trasparenti».
«I cittadini sono vessati da una politica che non mette al centro della sua attività “il bene comune” ed è concentrata unicamente su proclami, dichiarazioni, attività di commissioni, costituzione di osservatori sulla mobilità, conferimento di incarichi che poi non approdano a nulla. 
In questa babele di iniziative sono coinvolte anche alcune espressioni della società civile che non riescono a incidere su una prassi ormai consolidata che rinvia sempre all’avvenire ogni iniziativa utile per i cittadini.
Per incominciare a incidere su una situazione che ormai si è incancrenita bisogna smetterla di parlare il “politichese” e attivare una nuova stagione che veda uniti l’imprenditoria locale – i sindacati e le associazioni dei consumatori (quelle realmente rappresentative)» scrive ancora Adiconsum.
«Occorre, per il miglioramento della qualità dei servizi, iniziare ad applicare la legge 461 che prevede, al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare la previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonchè le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonchè le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza».
Inoltre è prevista la «consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori e la previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito. 
Ancora l’istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonchè delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini».
Una questione questa che costituisce, evidentemente, per Adiconsum anche l’occasione per definire al meglio l’applicazione di quelle norme che possono consentire con maggiore facilità la tutela ed il rispetto dei consumatori di fronte alla sottoscrizione di accordo su servizi pubblici che li riguardano direttamente.
La questione del resto costituisce un fatto non di poco conto per coloro che si trovano a dover usufruire in questi giorni di un’occasione preziosa.

Una biglietteria chiusa e i pendolari non sanno come fare. L’Adiconsum sottolinea le inefficienze del servizio dei trasporti a livello regionale e la possibilità di fare affidamento su una legge che definisca i servizi nel dettaglio così come previsto e attraverso delle verifiche di qualità del servizio stesso. 

Chiede sostanzialmente di applicare norme che impediscano il verificarsi di questo tipo di situazioni che non permettono esattamente ai consumatori di poter usufruire senza problemi di un servizio. “In molti ci chiedono se si può pagare sul pullman” spiegano ancora dall’associazione ma la risposta non è conosciuta e dunque in questo caso il rischio è tutto dalla parte dei cittadini che non hanno sufficienti informazioni per riuscire tranquillamente a decidere ciò che ritengono più giusto ed opportuno fare. 

Del resto in questo tipo di contesto il disagio per i giorni in questione si aggrava proprio per la mancanza di un’alternativa chiara a cui si possono rivolgere.«In Basilicata – ha affermato Angelo Festa, Presidente Regionale dell’Adiconsum – il servizio dei trasporti è sempre stato inefficiente, tanto da costringere, prima, i cittadini ad usare i mezzi privati, per ogni spostamento, e successivamente i gestori dei servizi a sopprimere le corse per mancanza di utenza».

«L’unica biglietteria che ha in gestione il servizio della Sita è chiusa dal 12 al 17 agosto 2013. I pendolari non sanno cosa fare. 

Molti ci chiedono: è possibile fare il biglietto nel pullman? Non si sa! Mancano le informazioni, tutto a discapito di una collettività che rivendica a gran voce servizi efficienti e trasparenti».«I cittadini sono vessati da una politica che non mette al centro della sua attività “il bene comune” ed è concentrata unicamente su proclami, dichiarazioni, attività di commissioni, costituzione di osservatori sulla mobilità, conferimento di incarichi che poi non approdano a nulla. In questa babele di iniziative sono coinvolte anche alcune espressioni della società civile che non riescono a incidere su una prassi ormai consolidata che rinvia sempre all’avvenire ogni iniziativa utile per i cittadini.Per incominciare a incidere su una situazione che ormai si è incancrenita bisogna smetterla di parlare il “politichese” e attivare una nuova stagione che veda uniti l’imprenditoria locale – i sindacati e le associazioni dei consumatori (quelle realmente rappresentative)» scrive ancora Adiconsum.

«Occorre, per il miglioramento della qualità dei servizi, iniziare ad applicare la legge 461 che prevede, al fine di tutelare i diritti dei consumatori e degli utenti dei servizi pubblici locali e di garantire la qualità, l’universalità e l’economicità delle relative prestazioni, in sede di stipula dei contratti di servizio gli enti locali sono tenuti ad applicare la previsione dell’obbligo per il soggetto gestore di emanare una «Carta della qualità dei servizi», da redigere e pubblicizzare in conformità ad intese con le associazioni di tutela dei consumatori e con le associazioni imprenditoriali interessate, recante gli standard di qualità e di quantità relativi alle prestazioni erogate così come determinati nel contratto di servizio, nonchè le modalità di accesso alle informazioni garantite, quelle per proporre reclamo e quelle per adire le vie conciliative e giudiziarie nonchè le modalità di ristoro dell’utenza, in forma specifica o mediante restituzione totale o parziale del corrispettivo versato, in caso di inottemperanza».

Inoltre è prevista la «consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori e la previsione che sia periodicamente verificata, con la partecipazione delle associazioni dei consumatori, l’adeguatezza dei parametri quantitativi e qualitativi del servizio erogato fissati nel contratto di servizio alle esigenze dell’utenza cui il servizio stesso si rivolge, ferma restando la possibilità per ogni singolo cittadino di presentare osservazioni e proposte in merito. 

Ancora l’istituzione di una sessione annuale di verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi ed associazioni dei consumatori nella quale si dia conto dei reclami, nonchè delle proposte ed osservazioni pervenute a ciascuno dei soggetti partecipanti da parte dei cittadini».

Una questione questa che costituisce, evidentemente, per Adiconsum anche l’occasione per definire al meglio l’applicazione di quelle norme che possono consentire con maggiore facilità la tutela ed il rispetto dei consumatori di fronte alla sottoscrizione di accordo su servizi pubblici che li riguardano direttamente.La questione del resto costituisce un fatto non di poco conto per coloro che si trovano a dover usufruire in questi giorni di un’occasione preziosa.

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