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POTENZA – C’è il «figlio» dell’ex presidente della Provincia di Potenza, un «lontano parente» dell’amministratore unico, il «figlio» di un ex assessore comunale, l’amica dell’ex consigliere regionale Pdl e persino il compagno di calcetto di un noto parlamentare del Pd.

Sono solo alcuni dei “favoriti” di Sviluppo Basilicata: una ventina di fortunati assunti senza concorso nella società della Regione, per cui adesso il suo “dominus” incontrastato, Raffaele Ricciuti, rischia di finire sotto processo per abuso d’ufficio.

L’inchiesta, nata da una costola di quella sui rimborsi pazzi del parlamentino lucano, si è appena conclusa con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini all’amministratore della spa a capitale pubblico al 100%.

Tra gli atti raccolti dagli agenti della sezione pubblica amministrazione della Squadra mobile di Potenza ci sarebbero diversi verbali di persone “informate sui fatti” che hanno rivelato parentele e collegamenti politici di chi è stato reclutato per lavorare nella «finanziaria regionale a sostegno dello sviluppo, della ricerca e della competitività del territorio». S’intende quelle di cui erano a conoscenza. Perché una rassegna completa di nipoti, portatori d’acqua e vicini di casa illustri potrebbe andare avanti all’infinito dove abbondano le relazioni corte, come in Basilicata e a Potenza in particolare.

Per il pm Francesco Basentini Ricciuti avrebbe violato quanto stabilito dal decreto per lo sviluppo economico approvato e poi convertito in legge nel 2008, che ha sottoposto anche le società a partecipazione mista pubblico-privato e quelle “in house”, a capitale pubblico al 100%, alle “procedure ad evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi e l’assunzione di personale” per stoppare il dilagare di fenomeni di nepotismo. 

In questo modo avrebbe procurato un ingiusto vantaggio ai beneficiari dei contratti stipulati: quasi tutti di durata molto breve, qualcuno un po’ più lunga e solo un paio a tempo indeterminato. Anche se in concreto ognuno di loro avesse avuto titoli ed esperienze più di ogni altro potenziale candidato.

A marzo Basentini aveva chiuso un’altra inchiesta dello stesso tipo sulle assunzioni ad Acquedotto lucano spa per cui risultano indagati in 6, il direttore generale in carica Gerardo Marotta, il direttore del personale Pasquale Ronga e gli ex consiglieri di amministrazione Mario Venezia, Antonio Anatrone, Domenico Amenta e Antonio Lauria.

Raffaele Ricciuti, 59enne originario di Vaglio con l’aria da guru, è consigliere d’amministrazione dell’Università della Basilicata dal 2012 e guida di Sviluppo Basilicata dal 2002, quando si chiamava ancora Sviluppo Italia Basilicata ed era una società territoriale di Invitalia – Sviluppo Italia partecipata al 100% dal Ministero dell’economia.

La sua conferma alla guida della società fino al 2015, dopo due anni di proroghe automatiche, è stata tra gli ultimi atti adottati dalla giunta De Filippo: un fatto che di per sé ha destato non poche perplessità proprio per l’imminente insediamento del suo successore. 

l.amato@luedi.it

 

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