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POTENZA – Molinari chiede un ordine del giorno sul rischio di chiusura degli uffici del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Potenza (Prap) e la previsione dell’accorpamento alla direzione della Calabria. Per il consigliere di opposizione al Comune di Potenza  queste notizie devono «preoccupare anche il nostro Comune che non può restare inerme davanti all’ennesimo, chiaro ed evidente disegno di delegittimare il ruolo della città continuando nella spoliazione di importanti uffici e servizi».

Per Peppino Molinari quindi «dopo l’Ufficio scolastico regionale, sarebbe solo l’ultimo atto di una serie che vedono Potenza sempre più lontana dall’idea e dal ruolo di capoluogo di regione».

A questo scopo Peppino Molinari rende noto di aver chiesto l’approvazione di un ordine del giorno, sottoscritto da tutti i capigruppo e di cui è primo firmatario, «che impegni il Consiglio comunale ad opporsi con fermezza all’ipotesi della chiusura del Prap anche a difesa del sistema penitenziario nazionale di cui si dovrebbe promuovere un potenziamento piuttosto che un suo depauperamento in termini di risorse economiche e logistiche. L’ordine del giorno vuole, infatti, impegnare la massima assise cittadina ad agire presso il Governo nazionale e il Ministero competente al fine di scongiurare la chiusura del Prap della Basilicata attivando ogni iniziativa utile al fine di mantenere nella regione Basilicata e nella città di Potenza la governance del comparto penitenziario regionale, conservando la sede del Provveditorato a Potenza».

Per il resto il consigliere comunale di opposizione, Peppino Molinari ricorda come «già troppi servizi ed uffici sono stati sottratti alla nostra città mentre perdura la forte criticità del sistema penitenziario nazionale nel suo complesso».

E ancora prpsegue Molinari «La proposta della chiusura del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria della Basilicata e del suo ufficio di Potenza, mediante il suo accorpamento al Provveditorato della Regione Calabria, non può essere accettata vista la particolare complessità della gestione degli istituti e servizi penitenziari. Conseguenza dell’accorpamento probabilmente sarebbe la riduzione della capacità e dell’efficacia dell’intervento».

Secondo Molinari quindi «l’accorpamento, inoltre, risulterebbe anche più oneroso sia per l’amministrazione sia per il personale che dovrà raggiungere per ogni evenienza la sede centrale. Non si può, poi, certo trascurare l’importante collaborazione che il Prap di Potenza ha avviato con le istituzioni e le associazioni del territorio, in particolare con la Regione Basilicata realizzando progetti di inclusione sociale attraverso il Programma Pluriennale Regionale “Vale la Pena Lavorare – Linee di intervento per l’inclusione sociale e lavorativa dei cittadini adulti e minori sottoposti a provvedimento dell’autorità giudiziaria”.  A ciò si deve aggiungere che con il trasferimento della gestione sanitaria penitenziaria (2008) dal Ministero della  Giustizia al Servizio sanitario nazionale e regionale, si è sviluppata un’azione sinergica tra Prap, Regione Basilicata e Aziende Sanitarie Locali, con buoni risultati soprattutto in considerazione del sovraffollamento degli istituti penitenziari regionali».

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