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La famiglia Claps non ha «dato ancora corso ad alcuna azione di risarcimento danni nei confronti della Chiesa, nell’attesa che si concluda il processo penale pendente innanzi al tribunale di Potenza» sul ritrovamento del cadavere di Elisa. 

La studentessa potentina era scomparsa nel 1993, il suo cadavere è stato scoperto nel 2010 nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità del capoluogo lucano.

La precisazione è contenuta in una nota dell’avvocato della famiglia, Giuliana Scarpetta, diffusa il giorno dopo che l’arcivescovo della Diocesi di Potenza, monsignor Agostino Superbo – ascoltato lo scorso 17 giugno come persona informata dei fatti – ha inviato ai parroci della Diocesi un “dossier” proprio sul procedimento in corso.

Domani riprenderà in aula il processo sul ritrovamento del corpo di Elisa nel sottotetto della Chiesa della Trinità, in pieno centro storico a Potenza. Verranno sentiti don Dino e don Cesare a cui saranno chieste spiegazioni sulle dichiarazioni fatte da don Wagno. Quest’ultimo segnalò al vescovo la presenza di un cranio nel sottotetto. Superbo ha sepre ribadito di aver capito “ucraino” nel corso della conversazione telefonica e di non aver così dato peso alla cosa. 

Nel puntualizzare rispetto al dossier della Curia, il legale della famiglia Claps ha sottolineato che «l’unica lettera da me inviata alla Chiesa di Potenza era finalizzata unicamente a contestare a monsignor Superbo le sue responsabilità per essere venuto meno, come da lui stesso dichiarato ai pm di Salerno» – dove si è svolto il processo per l’omicidio – «e successivamente confermato nel corso del suo ultimo esame testimoniale innanzi al tribunale di Potenza, all’obbligo giuridico di vigilanza e controllo sulla chiesa della Trinità, preannunciando una richiesta di risarcimento danni.

Quella lettera non ha avuto seguito alcuno nell’attesa di depositare l’atto di citazione in giudizio nei confronti di monsignor Superbo».

L’avvocato ha poi ribadito che «qualora venisse riconosciuta la responsabilità della chiesa nella persona di monsignor Superbo per i suoi comportamenti omissivi e commissivi, qualunque somma verrà riconosciuta alla famiglia Claps sarà utilizzata per la costruzione di una casa dedicata ad Elisa, opera benefica di sostegno alle famiglie degli scomparsi e alle ragazze vittime di violenza». 

 

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