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UNA regione eternamente divisa. In due o più parti. E’un altro dei destini della Basilicata che non riesce a trovare un sentire comune nemmeno nelle cose più semplici, più naturali, quelle per le quali non ci sarebbe neanche bisogno di sforzarsi ma basterebbe far prevalere i sentimenti più genuini e naturali. Ed invece no, ancora una volta siamo obbligati a dividerci. Il 2 luglio i lucani dovranno scegliere o il lutto per i funerali di Elisa Claps oppure la Festa che si rincorre da centinaia di anni a Matera per Maria Santissima della Bruna.
Potenza in lutto, Matera in festa e il paradosso più grande sarà di quei pochi che dovranno dividersi. Lo immaginiamo il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo(lui che per ruolo istituzionale non può dividersi) in lutto al mattino al funerale di Elisa e a festeggiare ed onorare la Bruna alla sera a Matera. Lo immaginiamo ma non lo invidiamo perché sarà in un imbarazzo unico. Non si può essere contemporaneamente in lutto ed in festa, non si può. Così come immaginiamo l’imbarazzo e la difficoltà del sindaco di Matera che magari, come molti suoi concittadini, vorrebbe dare un gesto di solidarietà, di vicinanza, di sostegno ad un dramma che ha superato i confini della città di Potenza, è diventato il dramma di un territorio, di una regione e non solo. Un sentimento di appartenenza e di solidarietà che si è esteso nel tempo ed ha permesso di condividere, fin dove è possibile, quelle paure, quelle angosce e quei dolori. Il 2 Luglio Adduce non potrà fare nulla di tutto questo, dovrà essere a Matera nella sua città, per la Festa che scorrerà con il suo solito clichè. Il pensiero potrà correre lontano per qualche attimo ma anche quello sarebbe un momento, un attimo “rubato” al principale momento di condivisione che si ripete da anni. Peccato, peccato, peccato davvero. Era una grande occasione per unire i lucani. Per tenerli insieme nel pensiero e nell’omaggio, ultimo ma intenso, ad Elisa e nella devozione, nel ripetersi di quei riti tra sacro e profano che costituiscono una parte di noi, della nostra storia come accade nella Festa della Bruna. Peccato ancor di più perché il valore simbolico e religioso di questi due momenti dovrebbe essere inteso proprio, particolarmente da chi in questi casi dovrebbe tentare di unire ed invece purtroppo riesce a dividere. Una regione che può dividersi per tante cose, che non troverà mai un’unità su tanti argomenti spesso per motivi di sterile campanile ma che in realtà si divide anche su ciò che la unisce di più. L’affetto per Elisa e la devozione per i suoi santi. Peccato, peccato, peccato, davvero peccato.

Piero Quarto

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