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AL grido di #Coderdojo, sei alunni materani e cinque mentor hanno partecipato al CoderCamera, lo scorso 17 ottobre, l’evento che ha coinvolto 80 bambini provenienti da tutta Italia, per il primo appuntamento di “coding” istituzionale per piccoli programmatori. «E’ bellissima questa sala oggi», è stato il commento di una entusiastica Laura Boldrini, salutando i bimbi armati di pc che hanno “invaso” la Sala della Regina di Montecitorio. «Internet è uno spazio immenso di libertà e di conoscenza, ma stiamo imparando che può essere anche un luogo di crescenti ingiustizie e disuguaglianze. L’educazione digitale è lo strumento più potente che abbiamo per smettere di essere utenti passivi e diventare veri e propri cittadini della rete». L’evento è stato condotto in simultanea anche presso il Miur, dove altri ragazzi hanno incontrato la ministra Giannini. Nel corso dei due collegamenti fra Camera e Miur, ai bambini è stata data la possibilità di dialogare con le due rappresentanti delle istituzioni.
Ed è toccato alla piccola Silvana di Matera, attirare l’attenzione della Boldrini, che le ha chiesto chi a casa fosse il più bravo ad usare il computer. «Beh io, anche se papà mi ha insegnato all’inizio, ora sono più brava, e comunque lo insegnerò anche a mamma».
Capitanati da Piero Paolicelli, che ha firmato anche il più BigOne CoderDojo, il più grande d’Italia con oltre 1.000 bambini partecipanti, che si è tenuto il 4 ottobre 2014 a Matera, sei piccoli programmatori materani, accompagnati da cinque “insegnanti”, hanno partecipato a questa “palestra informatica a Palazzo”, e vissuto un’esperienza che arricchisce loro e contribuisce a cambiare il futuro dell’Italia. «They are so cool» (sono stati fantastici), è stato il commento a microfoni spenti di Laura Ivres, fra i fondatori del movimento CoderDojo, nato in Irlanda nel 2011, che conta oggi più di 500 CoderDojos in 48 Paesi, e 30 solo in Italia. E se è vero che la scuola non prepara al mondo del lavoro dei prossimi anni, come sottolineano Facebook, Microsoft, in una lettera inviata ai ministri dell’Istruzione europei, e che è necessario che i bambini inizino a programmare già a sette anni, per essere competitivi nei lavori dell’era digitale, i ragazzi che hanno partecipato al CoderCamera sono i primi, veri, nuovi talenti del futuro. «Tra 10 anni vi ricorderete che qui avete cambiato la storia», è stato il saluto di Riccardo Luna, il “digital champion” italiano, (ambasciatore dell’Agenda Digitale italiana in Ue). L’evento CoderCamera si inserisce nelle iniziative della Settimana europea della programmazione (www.codeweek.eu). Il protagonista delle tre ore di coding, durante le quali i bambini si sono esercitati a creare un videogioco, è stato Scratch, (il software è scaricabile gratuitamente da https://scratch.mit.edu), un editor visuale con cui è possibile in pochi minuti imparare i meccanismi della programmazione informatica ed animare delle immagini costruendo, appunto, dei videogiochi. «Ma Scratch può essere usato anche per impostare una didattica più vicina al linguaggio ed alle esigenze degli studenti», ha spiegato Sara Adorisio, docente materana e mentor di CoderCamera, che si prepara all’open future di una Matera che, mentre l’evento alla Camera volgeva al termine, veniva proclamata Capitale Europea della Cultura.

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