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POTENZA – Secondo i sindacati «è necessario abbassare l’età di accesso alla pensione reintroducendo la flessibilità in uscita, anche per favorire il turn-over e quindi incrementare l’occupazione giovanile»: è quanto è emerso nel corso di un incontro, organizzato da Cgil, Cisl e Uil «per rivendicare la modifica della riforma Fornero», che si è svolto nella sede della Prefettura, a Potenza, a margine del presidio che si è svolto in piazza Mario Pagano.
I segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro hanno quindi «rivendicato il varo della settima salvaguardia per i lavoratori esodati e l’applicazione della cosiddetta “opzione donna”, misure entrambe – è scritto in una nota congiunta – che non hanno bisogno di nuove coperture finanziarie. Infine, sanare alcuni tra i più macroscopici “errori” della legge Fornero: dai problemi della cosiddetta ‘quota 96’ per il personale della scuola ai requisiti pensionistici per il personale ferroviario». Ai sindacati confederali, intanto, non è piaciuta affatto la decisione del governo di rimandare l’intervento sulle pensioni al 2016. «La legge Fornero è stata fatta male e ha fatto molto male ai lavoratori perché ha introdotto elementi di forte rigidità nel sistema pensionistico, danneggiando sia i pensionandi che i giovani in cerca di occupazione. Il ripristino della flessibilità per accedere alla pensione – hanno detto Summa, Falotico e Vaccaro – è una necessità che viene riconosciuta da tutti, tant’è che sono state presentate diverse proposte di legge in parlamento che costituiscono una buona base di discussione per trovare una soluzione nell’interesse dei lavoratori e del paese».
Pieno sostegno, infine, al negoziato in corso tra il ministro del Lavoro Poletti e le federazioni dei pensionati sulla rivalutazione delle pensioni.
Nel pomeriggio il presidio s’è spostato in piazza in piazza Vittorio Veneto a Matera.

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