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Il cibo italiano è il più sicuro. I prodotti campani sono i più monitorati d’Italia. Lo afferma la Coldiretti Campania in occasione della presentazione del dossier dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), che ha evidenziato come i prodotti italiani siano quasi ventidue volte più sicuri di quelli provenienti da paesi extracomunitari in base alla presenza di residui chimici. Nelle analisi si evidenzia che il 6,5% per i campioni provenienti da extra Ue sono presenti residui superiori ai limiti di legge, soprattutto per la presenza di tracce di pesticidi non consentiti in Europa. Allo stesso tempo il “National summary reports on pesticide residue” pubblicato dall’Efsa conferma che appena lo 0,3 per cento dei prodotti made in Italy contiene residui oltre il limite, mentre la percentuale sale all’1,6% per i prodotti di origine comunitaria.

 

All’interno del territorio nazionale è la Campania la regione ad avere il più esteso sistema di monitoraggio dei prodotti agroalimentari, delle matrici ambientali (acqua, aria, terra) e di biomarcatori (insetti, piante, animali selvatici). Tutto questo – afferma Coldiretti – grazie all’enorme lavoro di ricerca condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Portici. Con circa 4 milioni di esami all’anno e 40 mila di dati raccolti in una griglia che tocca tutto il territorio regionale. Una mole di dati che è possibile incrociare con le esigenze di trasparenza dei produttori agricoli grazie ai progetti della Regione Qr-Code e Campania Trasparente, grazie ai quali è possibile inserire sulle etichette aziendali un codice che consente tramite smartphone di accedere a tutte le specifiche analisi. Intanto è partito anche il progetto Spes, un monitoraggio sui campioni biologici di 5.000 volontari selezionati tramite una griglia statistica.

 

“Se l’agricoltura italiana si conferma sempre più green – afferma Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – allo stesso tempo la Campania può liberarsi dai marchi infamanti del passato. Dopo il male che abbiamo subìto, con tanta fatica ci siamo risollevati. Oggi possiamo dimostrare dati alla mano che il nostro cibo non lo è innocente, ma è il più controllato. Possiamo usufruire di un sistema di autocertificazione che consente alle aziende di vantare una trasparenza unica in Italia”.

 

“Il nostro sistema economico regionale – aggiunge Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – deve molto allo straordinario impegno dell’Istituto Zooprofilattico. Un merito riconosciuto proprio ieri con la nomina a direttore generale di Antonio Limone, già commissario dell’ente. Al dottor Limone e al suo staff vanno gli auguri e i complimenti della federazione regionale di Coldiretti”.

 

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