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QUANDO l’organismo umano viene sottoposto ad un’attività motoria che superi sia in termini di durata che di intensità quella della normale “routine” quotidiana, immediatamente

  1. aumenta la frequenza cardiaca;

  2. aumenta la frequenza e la profondità degli atti respiratori;

  3. aumenta la sudorazione.

Non appena cessa l’attività motoria, l’organismo ritorna al suo stato di funzionamento normale.

In un soggetto allenato, il tempo per il ritorno alla normalità è breve; in un soggetto poco allenato, il tempo è lungo.

Se l’attività motoria viene ripetuta con periodica regolarità, gradualmente si realizzano nell’organismo degli adattamenti (mutamenti) che rimangono stabili.

Se l’attività motoria viene interrotta o manca la regolarità e viene svolta “una tantum”, tali adattamenti (mutamenti) cessano e si ritorna allo stato iniziale.

Per migliorare il proprio fitness, quindi , è necessario sottoporre il proprio organismo ad uno stress (allenamento) che migliora la capacità di adattamento allo stress (prestazione).

Quando un soggetto passa dalla vita sedentaria a camminare a passo svelto almeno mezz’ora tutti i giorni oppure quando un podista, che pratica la corsa lenta, introduce per la prima volta le variazioni di ritmo e le ripetute, lo stress dell’allenamento determina l’adattamento ed il miglioramento del muscolo cardiaco, si aprono i capillari di riserva e migliora la circolazione del sangue, migliora anche l’efficacia funzionale dei muscoli, delle ossa e delle articolazioni, si verificano notevoli miglioramenti dell’apparato respiratorio con una diminuzione degli atti respiratori sia a riposo che sotto sforzo e, infine, non solo si registrano modificazioni positive del sistema nervoso centrale e periferico ma aumenta anche la fiducia in se stessi e la capacità di controllare la tensione e lo stress emozionale.

Il miglioramento del proprio fitness, dunque, passa attraverso il seguente cammino:

  1. somministrazione di un elemento di stress (passo svelto o corsa veloce);

  2. alterazione dell’equilibrio (aumentano i battiti cardiaci, gli atti respiratori e la sudorazione);

  3. adattamento e compensazione (rigenerazione delle sostanze consumate);

  4. supercompensazione (utilizzo delle riserve di energie supplementari prodotte dopo l’allenamento precedente).

Allenamenti troppo ravvicinati, eseguiti prima che sia ultimata la fase di compensazione (recupero) e di supercompensazione (produzione di energie di riserva), portano al sovrallenamento e ad un peggioramento del proprio fitness.

Allenamenti troppo diluiti nel tempo non utilizzano le riserve di energie prodotte nella fase della supercompensazione e, quindi, non fanno migliorare le prestazioni ma le fanno regredire.

Un miglioramento si realizza quando l’allenamento si pratica al culmine di ciascuna fase di supercompensazione (possibilità di utilizzare le riserve di energia prodotte dallo stress).

Per sintetizzare, senza quello stato di disagio, noto sotto il nome di fatica, dovuto allo stress programmato e provocato dal carico di lavoro, proposto dal personal trainer e diverso da quello normale di “routine”, non si verificano reazioni di adattamento e di miglioramento delle proprie prestazioni e, quindi, del proprio fitness.

Un bravo personal trainer, quindi, per stabilire un programma efficace di allenamento e i tempi giusti di recupero sia durante che dopo la seduta (misura del carico esterno), deve conoscere bene e controllare la frequenza cardiaca e respiratoria, lo stato di freschezza o di affaticamento dell’allievo, le sue condizioni psicologiche, la situazione ambientale (misura del carico interno).

Se non vi accontentate più di una scheda d’allenamento uguale per tutti e con programmi non personalizzati, se avete la sensazione di essere trattati come “merce da spremere” ai soli fini del guadagno, se i risultati tardano ad arrivare e se volete la presenza costante di un professionista che misuri il vostro carico interno ed esterno per stabilire i tempi ed i modi giusti per allenarvi, è arrivato il momento di provare un personal trainer.

E ricordatevi sempre che la migliore attività motoria si svolge all’aperto, specialmente durante la stagione invernale.

maestromatteocastello@gmail.com

 

 

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