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LA “guerra” non l’hanno ancora vinta, ma la prima battaglia sì, nonostante l’estenuante attesa durata più di ottanta giorni e lo sciopero della fame iniziato lunedì e tutt’ora in corso.
Quaranta minuti, tanto è durato l’incontro di ieri mattina a Montescaglioso tra i delegati del comitato TerreJoniche, il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, ed il vice ministro dell’ interno, Filippo Bubbico. Un “buon incontro”, come  l’ha definito lo stesso Gianni Fabbris, portavoce del comitato, che ha fatto incassare ai manifestanti la rassicurazione che il provvedimento tanto invocato per la dichiarazione dello stato di emergenza sarà adottato a partire dai prossimi giorni del nuovo anno.

Pur tuttavia con evidenti limitazioni. Gabrielli, dopo aver spiegato le motivazioni del ritardo del provvedimento (legato ad una mancanza di fondi che saranno invece disponibili dal 2014), ha poi specificato che i primi soldi stanziati potranno essere utilizzati solo per il risanamento delle situazioni di emergenza e non saranno quindi spendibili nell’immediato per risarcire i danni subìti da famiglie e aziende. Sarà, poi, compito del commissario nominato da Gabrielli per l’accertamento dei danni e  l’applicazione della normativa  proporre, in un secondo momento, lo stanziamento da parte del governo di altri fondi da destinare al ristoro di aziende e famiglie.

«Prendiamo comunque atto del passo avanti, seppure con notevole ritardo rispetto a quanto accaduto in Sardegna -ha commentato Fabbris- ora però chiediamo che il provvedimento sia adottato nel primo consiglio dei ministri utile». Garantito l’impegno del governo, la palla passa ora alla Regione. «Resta da risolvere subito la questione delle aziende e delle famiglie in difficoltà -ha spiegato Fabbris- per questo abbiamo chiesto alla Regione di aprire un tavolo tecnico per capire se c’è la possibilità che l’ente indirizzi direttamente risorse proprie». Stamane  intanto a Matera, in piazza Vittorio Veneto, ci sarà una nuova riunione  del comitato con i sindaci delle aree devastate dall’alluvione dello scorso 7 di ottobre. «Se, a riunione terminata, otterremo garanzie dalla Regione -ha spiegato Fabbris- sospenderemo lo sciopero della fame».
Anna Musacchio

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