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MATERA – Le note della canzone “Imagine” di John Lennon, il Palazzo dell’Annunziata illuminato di rosso, bianco e blu, una Tour Eiffel realizzata con le candele e circondata da fiori (per richiamare il simbolo della pace), una parte della popolazione materana, sono stati i protagonisti in Piazza Vittorio Veneto domenica sera.

«È stato un evento che ha colpito il cuore di tutti: francesi, italiani e quindi anche noi materani», si sente mormorare tra la gente. Anche la città dei Sassi, infatti, ha sentito l’esigenza di unirsi al dolore dei francesi e dopo aver posto a mezz’asta la bandiera europea d’avanti al Comune in segno di lutto, ieri sera in parecchi hanno partecipato all’iniziativa spontanea promossa dai consiglieri comunali e dall’Amministrazione comunale in ricordo delle vittime innocenti della strage parigina. Non solo #prayforparis, #Jesuisfrançais, #iostoconParigi e immagini della Tour Eiffel, che sui social network in questi giorni stanno spopolando, questa volta i cittadini di Matera sono scesi anche in Piazza per esprimere la loro vicinanza al popolo francese.

Dopo l’inno d’Italia e l’inno di Francia, a parlare ai materani è stato il primo cittadino Raffaello De Ruggieri definendo il semplice gesto di scendere in piazza un atto di umana solidarietà doveroso verso quelle vittime che hanno perso la vita. Per il sindaco quello che è successo a Parigi, una delle città più importanti d’Europa, una delle città più multietniche del mondo, è stata «una crudeltà inaudita e la novità, questa volta, è che il terrorismo non è legato a un gruppo, bensì a uno Stato».

Ma quello a fare più rabbia tra i presenti e anche al sindaco è che ad essere state attaccate sono state persone comuni che ascoltavano il proprio gruppo preferito o cenavano in compagnia di amici o si trovavano semplicemente a passeggiare.

Ben 129 vittime, 352 feriti, che erano in momenti di vita quotidiana, vita comunitaria in perfetta armonia l’un l’altro: «Sono state delle uccisioni generalizzate senza degli obiettivi specifici, il loro scopo era solo uccidere degli europei. Questa è stata una vera dichiarazione di guerra all’Europa».

Ma cosa fare ora? Come reagire? Queste sono le domande che frullano nella testa della gente da quel fatidico venerdì 13 novembre 2015.

«Occorre essere delle sentinelle vigili per intervenire e bloccare queste situazioni. Sarebbe l’occasione giusta per riunirci tutti sotto un unico stato federale – ha proseguito il sindaco –. Quel che conta ora è non lasciare spazio alla paura e anche noi, nel nostro piccolo qui a Matera, senza farci intimorire perché il diritto di convivenza è fondamentale». A pensarla così sono anche tutti i presenti che applaudono. Un’occasione, quella di ieri sera, per dimostrare che quei valori inneggiati dai francesi “Liberté, Egalitè, Fraternité” sono ancora sentiti tra la gente, anzi sono ancora più forti di prima.

Si è svolta ieri mattina nel capoluogo una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto di Potenza Antonio D’Acunto su indicazione del ministro dell’Interno in seguito agli attentati di Parigi di venerdì 13 novembre.  Nella riunione è stata effettuata un’approfondita analisi della situazione della provincia; le forze di polizia hanno riferito che, allo stato, non emergono elementi di criticità, ma che la situazione viene costantemente monitorata.

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