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GIRIFALCO (CZ) – I morti non hanno colore, tutti i defunti meritano rispetto e memoria. Soprattutto se si muore in un attentato e a morire è un italiano. Queste le tesi sostenute nella commemorazione per i “martiri fascisti” organizzata dalla Fiamma Tricolore e della neonata Gioventù della Fiamma di Girifalco davanti la statua della Madonnina di Girifalco. La manifestazione è andata in scena nella massima tranquillità e senza incidenti o contrapposizioni tra opposte forze politiche. Alla manifestazione non era presente, infatti, né Sel e né la Cgil o l’Anpi, che ieri hanno fatto fronte comune per protestare contro l’uso a loro dire, provocatorio e inneggiante al Ventennio, di ricordare dei defunti in un luogo sacro, anche se storicamente legato al fascismo. 

Come previsto, i carabinieri della Compagnia di Girifalco, guidati dal capitano Vitantonio Sisto, hanno garantito l’ordine pubblico disciplinando l’ordinato svolgimento della manifestazione. Contrariamente alla vigilia, poi, non è stata officiata nessuna messa a Monte Covello. Don Orazio Galati, parroco di Girifalco, durante l’omelia domenicale alla quale ha partecipato una delegazione degli organizzatori, ha ricordato che tutti i defunti sono figli di Dio, qualsiasi idea essi abbiano avuto e professato. 
Dopo il raduno, il corteo della destra italiana ha raggiunto la statua della Madonnina dando il via alla commemorazione con l’esecuzione delle note del silenzio. A parlare, Ernesto Maggi, dirigente nazionale della Fiamma Tricolore, Natale Giaimo e Lorenzo Scarfone di Catanzaro, Pino Vitaliano, Giuseppe Scalone di Girifalco. Il messaggio lanciato dai manifestanti alla seconda edizione di quello che con molta probabilità, e come peraltro annunciato, vuole diventare un appuntamento fisso, è stato molto semplice e chiaro. 
Qui nessuno vuole fare apologia del fascismo, ma tentare attraverso il ricordo di tutti quelli che sono stati “dall’altra parte della barricata”, un’opera di rivisitazione storica più obiettiva. Un’unica impennata nostalgica, di quello che fino a poco tempo fa poteva essere definito, ‘orgoglio missino’ si è avuto quando, Natale Giaimo ha indossato la maglia nera della Repubblica sociale italiana con la scritta “Fiero di essere dalla parte sbagliata”, per protestare contro quello che a suo dire sono stati attacchi politici strumentali portati in essere “dai rappresentanti italiani della cultura dominante hegeliana che domina da decenni la cultura e la storia italiana”, la definizione data dal professore Pino Vitaliano. 
A fare da cornice, un gran numero di cavalli e fantini che stazionavano dietro la statua della Madonnina. Alla fine, foto ricordo e mazzo di fiori anche a quello che rimane della stele fascista a suo tempo costruita nel 1939 e distrutta da tre ignoti bombaroli negli anni ’50. Da lì partì in fondo la scintilla che oggi ha portato una cinquantina di iscritti e simpatizzanti della Fiamma Tricolore a Girifalco e che intendono continuare nei prossimi anni l’iniziativa commemorativa.
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