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POTENZA –  Nino Falotico ha detto “no grazie” e ha deciso di non accettare la nomina a commissario unico dei Consorzi di bonifica. Il Quotidiano lo aveva anticipato ieri mattina. Per scrupolo avevamo usato il condizionale. Ma la decisione era stata evidentemente assunta già nel tardo pomeriggio di lunedì scorso. Ieri c’è stata l’ufficializzazione del rifiuto. Con una nota  dello stesso Falotico poco dopo l’ora di pranzo. La motivazione in sintesi è che Nino Falotico non se l’è sentita di fare il salto da sindacalista «sulle barricate» a ruolo di capo che «sarebbe stato alla fine indicato come la parte datoriale che non può pagare i salari». Insomma Nino Falotico chiude la questione adducendo motivazioni personali, riflessioni di carattere umano e professionale e smentisce categoricamente che ci possano essere motivazioni politiche.

Alle domande risponde con la consueta calma e spiega che il motivo “vero” è il conflitto di valori tra una vita spesa in battaglie sinda cali e un futuro da “manager” che lo avrebbe costretto a stare dall’altro lato. Per la parte istituzionale, questo il comunicato diffuso dagli organi della Regione con le spiegazioni ufficiali: «Mi sento onorato per la proposta espressa nei miei confronti dal presidente Marcello Pittella e dalla sua giunta per la nomina a commissario straordinario unico dei tre consorzi di bonifica Vulture Alto Bradano, Alta Val d’Agri e Bradano Metaponto».

Ma. Perchè è evidentemente emerso un ma se Falotico non ha accettato più. In tal senso il comunicato prosegue: «Fin dal primo momento mi sono interrogato, segnatamente, sulla opportunità o meno di accettare tale prestigioso incarico, che pure riveste, nella sua complessità, un interessante ambito di lavoro, al fine di contribuire attraverso il rilancio degli enti di bonifica allo sviluppo del comparto agricolo regionale».

Insomma emerge un distinguo. Sebbene la notizia della nomina fosse stata ritenuta ufficiale già da giovedì scorso (esiste  un comunicato su Basilicatanet) non c’era stato nessun atto formale. La firma Falotico avrebbe dovuto apporla sui documenti regionali proprio ieri. Firma che non è mai stata siglata. I motivi? Nino Falotico contattato a voce ha ribadito anche al giornalisti gli stessi concetti della nota ufficiale: «Credo che sarebbe paradossale e contro natura se chi, come me, è stato per una vita sulle barricate a manifestare dalla parte dei lavoratori, si dovesse trovare ad assistere impotente alle proteste degli stessi, diventando, a quel punto, controparte senza la possibilità di garantire il salario dovuto. Ringrazio ancora una volta il presidente Pittella e la giunta regionale per aver pensato alla mia persona, ma dal profondo della mia coscienza non sento di mettere in discussione il senso di una vita vissuta sempre, con coerenza e lealtà, al fianco dei lavoratori». A voce, Nino Falotico è stato un pò più diretto: «I lavoratori dei consorzi avanzano mediamente dalle tre alle sei mensilità. E con la crisi che attraversiamo e i finanziamenti che sarebbero arrivati come per altri enti con i tempi della politica si sarebbe potuto fare poco per dare risposte veloci e certe a tutti i lavoratori».

Nino Falotico ovviamente getta acqua sul fuoco e disinnesca le polemiche sul nascere. Nella dota ufficiale chiarisce: «Ho indirizzato una nota al presidente della giunta regionale, cui oltre alla mia gratitudine va l’augurio di un sereno e proficuo lavoro. Resto alla guida della Cisl lucana, cui devo coerentemente questa decisione, ciò anche per continuare a difendere, soprattutto in questo momento drammatico e delicato, le migliaia di persone che versano in grande difficoltà lavorativa». Niente concessione da parte di Nino Falotico a motivi politici. Sempre al giornalista spiega: «Ho letto di interpretazioni. Io posso assicurare che i motivi sono questi. Non c’è nessuna “cambiale” politica da parte di Pittella per il sostegno alle regionali. Anche perchè le cambiali si incassano e questa mia decisione dimostra il contrario».

Insomma Nino Falotico non sarà il Commissario unico dei Consorzi di bonifica e ora Marcello Pittella deve trovare un altro nome. Il resto lo racconterà la cronaca. Anche se un’eventuale candidatura a sindaco di Roberto Falotico a questo punto sembra  scontata. Tanto più (leggere i dettagli a pagina 7 ndr) che nelle stesse ore in cui Nino ufficializzava la rinuncia Realtà Italia (il partito di Paolo Galante) annunciava, poi ritirava e poi concedeva di nuovo il via alla pubblicazione di una nota in cui si chiedevano le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco anche di Potenza. Magari è una casualità. Magari no.

 

s.santoro@luedi.it

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