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COSENZA – E’ arrivata ad una svolta l’inchiesta sulle cooperative sociali di tipo B in forza al Comune di Cosenza. La Polizia di Stato questa mattina ha arrestato tre presidenti di cooperative al termine dell’inchiesta avviata dal pm Antonello Bruno Tridico a seguito di una serie di esposti ricevuti dalla Procura della Repubblica di Cosenza. Nel corso delle indagini sarebbero state evidenziate una serie di irregolarità fiscali, ma anche delle discrepanze fra le fatture e i lavori effettivamente svolti dalle coop. Gli inquirenti, però, stanno esaminando con attenzione anche le assunzioni effettuate dalle coop. 

Dai primi rilievi è emerso che diversi appartenenti sono elementi vicini alla criminalità organizzata. Dalle carte emergerebbe inoltre una gestione “allegra” delle coop con componenti dello stesso nucleo familiare che si sono succeduti all’interno della cooperativa. L’inchiesta viene in un momento in cui Palazzo dei Bruzi, alla luce della nuova normativa sull’affidamento dei servizi, sta effettuando dei bandi di gara per evitare l’affidamento diretto. Per partecipare alle gare, però, le coop devono presentare non soltanto il Durc, ma anche la certificazione antimafia. Molte rischiano di rimanere escluse. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa fissata per questo pomeriggio.
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