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LAMEZIA TERME – Niente assunzioni al Comune di Lamezia Terme. Lo ha deciso il Ministero dell’Interno che ha trasmesso la comunicazione alla stessa amministrazione comunale. A rendere noto il provvedimento è stata la stessa amministrazione locale. Il Ministero «ha ingiunto oggi al Comune di procedere all’annullamento di ufficio, in autotutela, della delibera del novembre 2014 che aveva dato il via alle assunzioni di dieci unità di personale, tra gli idonei ai concorsi del 2010-2012, di diverse qualifiche, avvenute il 16 marzo scorso».

«Il Comune di Lamezia Terme riteneva e ritiene invece – prosegue la nota – che tali assunzioni si potessero fare sulla base delle Leggi in vigore e di una corretta interpretazione. Il Governo vuole impedire tutte le assunzioni in posti vacanti negli Enti locali in attesa di completare la mobilità del personale delle Province che risulterà in esubero. Secondo i Comuni e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani c’è invece spazio per alcune assunzioni. Il Comune di Lamezia Terme è costretto a rispettare la decisione del Governo e proprio l’immediata vicinanza delle elezioni, obbliga l’attuale amministrazione ad assumersi tutte le sue responsabilità e non trasferirle sull’amministrazione che sarà eletta a fine maggio».

«Al tempo stesso – scrive l’Amministrazione – ritiene di dover insistere con il piano di assunzioni chiedendone l’esame da parte della Commissione ministeriale e, nel caso di eventuale esito negativo, di ricorrere alla giustizia amministrativa (Tar) per vedere affermati i diritti dei lavoratori e la correttezza del proprio comportamento rispettoso di precise sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato».

«Ecco perché – prosegue la nota – l’Amministrazione comunale sospende e non annulla la delibera delle assunzioni. L’amministrazione comunale sarà vicina ai dieci lavoratori e alle loro famiglie utilizzando tutte le possibilità normative per portare a soluzione la vicenda, a partire da un deciso intervento che verrà chiesto ai parlamentari calabresi attraverso uno specifico emendamento d’interpretazione della norma in questione fino a giungere, ove necessario, a ricorsi alla competente autorità giudiziaria. Al di là degli aspetti formali e burocratici, l’amministrazione ha ritenuto di informare direttamente e personalmente gli interessati, consapevole delle ripercussioni che tale decisione può avere sulla vita loro e delle loro famiglie. Analogamente, ha informato i rappresentanti sindacali aziendali ed ha chiesto una convocazione della conferenza dei capigruppo consiliari – conclude – per informare anche loro della questione»

 

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