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VIBO VALENTIA – «A Vibo Valentia ci sono state le primarie e c’è stata una grande partecipazione democratica. Attraverso le primarie i cittadini hanno scelto il candidato sindaco e ora bisogna lavorare per costruire una coalizione ampia e inclusiva. Quando si fanno le primarie, c’è un impegno di chi scende in campo a vincolarsi al risultato. Adesso si tratterà di lavorare, e Lo Schiavo lo sta già facendo e lo farà, per unire e includere». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, incontrando questa mattina il candidato del centrosinistra alle comunali di Vibo Valentia, Antonio Lo Schiavo, a margine di alcune riunioni alle quali il governatore ha preso parte in prefettura.

Intervenendo sui temi dell’attualità politica cittadina, Mario Oliverio ha inoltre dichiarato: «Sono sicuro che Giamborino darà un grande contributo a sostegno di Lo Schiavo. Ora si tratterà di coinvolgere la società civile, andare oltre i partiti del centrosinistra. Lavorare perché Vibo possa avere una coalizione larga, vasta, intorno a Lo Schiavo; perché Vibo ha bisogno di un governo cittadino sostenuto da un largo campo di energie; perché questo capoluogo di provincia ha bisogno di aprire una prospettiva nuova. Noi ci saremo. Come Regione siamo a sostegno di un progetto di rinascita e di cambiamento di questa importante città, che deve assolvere ad un ruolo guida per tutto il Vibonese».

Commentando altre ipotesi circolate nelle ultime ore, ha aggiunto: «Le primarie sono state combattute e partecipate ed hanno dato un esito con l’indicazione di Lo Schiavo. Ora si tratta di raccogliere forze oltre a quelle che hanno partecipato alle primarie, quindi non ci sono motivi per cui dovrebbero paventarsi altre prospettive. Chi pensa a “terzi poli” (il riferimento è alle indiscrezioni che vorrebbero Pietro Giamborino, uscito sconfitto dalle primarie, costituire una lista sua) fa il gioco di chi è contro il centrosinistra ed è contro la città di Vibo. Non bisogna nascondersi dietro un dito. Non credo ci siano forze che hanno maturità e responsabilità, che sentono l’appartenenza al centrosinistra, che possano pensare che un terzo polo, in questo momento, rafforzi il centrosinistra. Il centrosinistra per vincere deve essere unito. Un centrosinistra che si divide è un centrosinistra che fa un gioco a perdere».

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