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POTENZA – A Lagopesole i ribassi tra le ditte invitate da Rocco Fiore non avevano superato il 5%. Ma ad Avigliano quando il responsabile di gara era l’altro tecnico del Comune non si andava mai sotto il 28%. 
«Non è un caso» secondo il gip di Potenza e gli investigatori dell’Antimafia, che hanno ricostruito il patto tra le imprese che si sono “contese” i lavori di riqualificazione del campetto ai piedi del castello.
Negli atti dell’inchiesta per cui venerdì mattina Fiore è finito ai domiciliari assieme a Bartolo Santoro, l’imprenditore che si è aggiudicato quei lavori, c’è anche una nota della Squadra mobile in cui si evidenzia in termini percentuali l’effetto per le casse dell’amministrazione comunale della “combine”. 
Dov’è finita la differenza col ribasso “normale” gli investigatori non lo ricostruiscono in maniera puntuale, ma si intuisce dalle intercettazioni in cui Santoro spiega alla fidanzata di essere in debito con Fiore per quel lavoro, e di sentirsi obbligato a corrispondergli un «piacere» se è lui che glielo chiede. Proprio due giorni prima di partire col capo dell’Ufficio tecnico di Avigliano verso Firenze, per una tre giorni “renziana” alla Leopolda. 
Di fatto dopo la gara di Lagopesole i rapporti tra imprenditore e amministratore si sarebbero fatti molto più intensi, a livello di «una stretta adesione di interessi», scrivono gli inquirenti. Al punto che pensando a come «gestire» una gara del Comune di Brienza Santoro avrebbe chiesto una mano a Fiore per contattare qualcuno con cui “combinare” le offerte, e un suggerimento sul numero di ditte, 5 o 10, che i suoi amici nell’amministrazione “bersaglio” avrebbero dovuto invitare. «Secondo me ti conviene più farla a 5». E’ la risposta di Fiore registrata in ambientale dalle microspie. «E scusa che pure questa che abbiamo fatto qua… Ci dobbiamo mettere a fare le cose…» Un riferimento all’appalto del campetto? E’ quello che sospettano pm e gip. 
Ieri intanto il prefetto di Potenza ha notificato i decreti di sospensione dagli incarichi elettivi per tutti i politici raggiunti dall’ordinanza di misure cautelari. Quindi: l’assessore del Comune di Avigliano Emilio Colangelo (l’intermediario tra Santoro e Fiore); l’assessore del Comune di Pietragalla Canio Romaniello (anche lui in trasferta in Toscana con Fiore e Santoro); più lo stesso Fiore, ma in quanto consigliere comunale del capoluogo. 
Per loro verranno sospesi anche i relativi emolumenti, ma non verranno sostituiti, a meno che prima della scadenza del mandato non vengano raggiunti da una sentenza definitiva di condanna per i fatti contestati. 

POTENZA – A Lagopesole i ribassi tra le ditte invitate da Rocco Fiore non avevano superato il 5%. Ma ad Avigliano quando il responsabile di gara era l’altro tecnico del Comune non si andava mai sotto il 28%. 

«Non è un caso» secondo il gip di Potenza e gli investigatori dell’Antimafia, che hanno ricostruito il patto tra le imprese che si sono “contese” i lavori di riqualificazione del campetto ai piedi del castello.

Negli atti dell’inchiesta per cui venerdì mattina Fiore è finito ai domiciliari assieme a Bartolo Santoro, l’imprenditore che si è aggiudicato quei lavori, c’è anche una nota della Squadra mobile in cui si evidenzia in termini percentuali l’effetto per le casse dell’amministrazione comunale della “combine”. 

Dov’è finita la differenza col ribasso “normale” gli investigatori non lo ricostruiscono in maniera puntuale, ma si intuisce dalle intercettazioni in cui Santoro spiega alla fidanzata di essere in debito con Fiore per quel lavoro, e di sentirsi obbligato a corrispondergli un «piacere» se è lui che glielo chiede. Proprio due giorni prima di partire col capo dell’Ufficio tecnico di Avigliano verso Firenze, per una tre giorni “renziana” alla Leopolda. 

Di fatto dopo la gara di Lagopesole i rapporti tra imprenditore e amministratore si sarebbero fatti molto più intensi, a livello di «una stretta adesione di interessi», scrivono gli inquirenti. Al punto che pensando a come «gestire» una gara del Comune di Brienza Santoro avrebbe chiesto una mano a Fiore per contattare qualcuno con cui “combinare” le offerte, e un suggerimento sul numero di ditte, 5 o 10, che i suoi amici nell’amministrazione “bersaglio” avrebbero dovuto invitare. 

«Secondo me ti conviene più farla a 5». E’ la risposta di Fiore registrata in ambientale dalle microspie. «E scusa che pure questa che abbiamo fatto qua… Ci dobbiamo mettere a fare le cose…» Un riferimento all’appalto del campetto? E’ quello che sospettano pm e gip. 

Ieri intanto il prefetto di Potenza ha notificato i decreti di sospensione dagli incarichi elettivi per tutti i politici raggiunti dall’ordinanza di misure cautelari. Quindi: l’assessore del Comune di Avigliano Emilio Colangelo (l’intermediario tra Santoro e Fiore); l’assessore del Comune di Pietragalla Canio Romaniello (anche lui in trasferta in Toscana con Fiore e Santoro); più lo stesso Fiore, ma in quanto consigliere comunale del capoluogo. 

Per loro verranno sospesi anche i relativi emolumenti, ma non verranno sostituiti, a meno che prima della scadenza del mandato non vengano raggiunti da una sentenza definitiva di condanna per i fatti contestati. 

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