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REGGIO CALABRIA – Il gip del Tribunale di Reggio Calabria ha concesso gli arresti domiciliari a Chiara Rizzo, la moglie di Amedeo Matacena arrestata a Nizza nel maggio scorso con l’accusa di avere favorito la latitanza del marito. Il giudice ha accolto la richiesta di attenuazione della misura cautelare avanzata dai legali della Rizzo, gli avvocati Carlo Biondi e Bonaventura Candido. I legali avevano presentato al gip una nuova istanza chiedendo l’applicazione del decreto legge 92/2014 in vigore dallo scorso 28 giugno, in base al quale non può essere applicata la misura custodiate in carcere se il giudice prevede che la pena da applicarsi all’esito del processo sarà non superiore a tre anni.

LE FOTO DI SCAJOLA, RIZZO E SPEZIALI

In precedenza, la richiesta di attenuazione della misura era stata negata dai giudici mentre per l’ex ministro Claudio Scajola erano stati concessi i domiciliari (LEGGI); pochi giorni fa, invece, era stato riconosciuto uno sconto di pena per Matacena (LEGGI).

TUTTI I DETTAGLI SULL’OPERAZIONE

Matacena era stato condannato dalla Corte d’assise di Reggio Calabria, il 13 marzo 2001. Il verdetto era stato poi annullato, il 12 febbraio 2003, dalla Corte d’assise d’appello che aveva preso atto che la Corte costituzionale aveva risolto un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato in favore di Matacena. Successivamente Matacena era stato assolto, in primo grado, il 16 marzo 2006. Assoluzione confermata in appello l’11 maggio 2010. 

L’AUDIO DELL’INTERROGATORIO DI SCAJOLA

 

Soddisfatto il marito di Chiara Rizzo: «E’ terminato un atto a dir poco barbarico – ha detto all’ANSA via Skype Amedeo Matacena – sono rammaricato perché si è preferito inveire contro una madre di famiglia incensurata anziché agevolare il mio rientro. E’ stato fatto un atto barbarico per il metodo, la crudeltà e l’inutilità dello stesso». Rispetto al suo possibile rientro in Calabria, Matacena ha aggiunto: «Prima di rientrare in Italia attendo di leggere le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione del 20 luglio scorso con la quale è stata ridotta la mia condanna».

 

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