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Un imprenditore agricolo, A.R., ed il figlio D.R., sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza a Condofuri, nel Reggino, per aver percepito illegalmente dei contributi dall’Unione Europea, per un terreno confiscato alla cosca della ‘ndrangheta Rodà-Casile, non assegnato, e di cui i due avevano attestato falsamente la proprietà.
Ai due, padre e figlio, che hanno ottenuto gli arresti domiciliari, e ad un terzo familiare i finanzieri hanno sequestrato la somma di centomila euro pari ai fondi percepiti dall’Unione Europea. L’imprenditore agricolo ed il figlio sono accusati di truffa aggravata ai danni dell’Ue.
I finanzieri della tenenza di Melito Porto Salvo hanno scoperto che i due, attraverso dei falsi documenti di proprietà, hanno percepito, dal 2004 al 2009, fondi comunitari per un importo complessivo di 104 mila euro. Dalle indagini è emerso che il terreno di cui i due avevano attestato la proprietà era stato confiscato nel 1995 con sentenza definitiva emessa dalla Corte di Cassazione.

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