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REGGIO CALABRIA, 5 DIC – La polizia di Stato, a conclusione di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, sta eseguendo un provvedimento di confisca di beni, per un valore di cinque milioni di euro, nei confronti di alcuni esponenti della cosca Lo Giudice della ‘ndrangheta.
La confisca è stata fatta in esecuzione di una sentenza emessa dal Gup di Reggio Calabria.
I beni confiscati consistono in immobili, società e ditte individuali, tutte con sede a Reggio Calabria, che i Lo Giudice avevano attribuito fittiziamente a terzi soci accomandatari, accomandanti ed intestatari al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali.
Proprietari effettivi dei beni erano Domenico e Giovanni Lo Giudice, fratelli del capo della cosca Antonino, ex collaboratore di giustizia, arrestato il 15 novembre scorso dalla Squadra mobile di Reggio Calabria dopo oltre cinque mesi di latitanza. 

REGGIO CALABRIA – La polizia di Stato, a conclusione di una complessa attività d’indagine condotta dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e coordinata dalla locale Procura distrettuale antimafia, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni, per un valore di cinque milioni di euro, nei confronti di alcuni esponenti della cosca Lo Giudice della ‘ndrangheta.La confisca è stata fatta in esecuzione di una sentenza emessa dal Gup di Reggio Calabria.

I beni confiscati consistono in immobili, società e ditte individuali, tutte con sede a Reggio Calabria, che i Lo Giudice avevano attribuito fittiziamente a terzi soci accomandatari, accomandanti ed intestatari al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione patrimoniali. Proprietari effettivi dei beni erano Domenico e Giovanni Lo Giudice, fratelli del capo della cosca Antonino, ex collaboratore di giustizia, arrestato il 15 novembre scorso dalla Squadra mobile di Reggio Calabria dopo essere fuggito cinque mesi prima dalla località protetta nella quale stava scontando gli arresti domiciliari.

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