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di FRANCESCO MOBILIO
SI DICE pronta ad investire del problema direttamente il ministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo. Perché  –  spiega dalla sua viva voce al cronista  – «quanto sta accadendo al Conservatorio di musica ha dell’incredibile». Non si tira indietro Luisa Matera davanti ad una situazione che giorno dopo giorno, anzi a questo punto sarebbe meglio dire mese dopo mese, al Conservatorio di musica Torrefranca sta assumendo tutti i contorni del giallo e di una storia incresciosa e, cosa peggiore, senza una fine.  Ed a pagare le spese dell’intera, «quanto incomprensibile», vicenda è la figlia tredicenne della signora, assieme a tanti altri giovanissimi aspiranti a diventare un giorno Maestro di musica. 
Quanto accaduto e sta accadendo sempre nelle parole della signora che si è rivolta al Quotidiano: «Guardi –  racconta l’interessata –  mia figlia ha sostento l’esame di ammissione ai corsi di base per lo strumento di pianoforte ai primi di ottobre dello scorso anno ed a tutt’oggi, lei magari rimarrà anche basito, non sono ancora uscite le graduatorie di ammissione al suddetto corso. In pratica il Conservatorio, dopo oramai ben quattro mesi dall’esame, non ha provveduto a pubblicarle. Mia figlia, quindi, ma nelle stesse condizioni ci sono tutti coloro che hanno sostenuto la prova come lei, pur avendo avuto un volto altissimo (una valutazione di 9,50 su 10, ndr), non sa a tutt’oggi se è entrata al Torrefranca o meno. Non solo: la stessa classe di pianoforte non è stata neanche avviata. Non si sa nulla, insomma, non ci dicono nulla. Più di una volta, inoltre, – aggiunge sempre la signora Matera –  mi sono recata presso la segreteria del Conservatorio di musica. Ma, pur avendo parlato con quattro persone differenti e distinte, nessuna di loro mi ha mai saputo fornire una spiegazione precisa, una motivazione che potesse in qualche modo giustificare un simile ritardo nella pubblicazione delle suddette graduatorie». 
Ma non è tutto. C’è di più: il problema, infatti, si aggrava con il passare del tempo poiché se le graduatorie in questione non verranno affise all’albo da parte della dirigenza del Torrefranca entro i primi di febbraio queste saranno invalidate. Saranno considerate nulle. Questo significherebbe che chi ha sostenuto la prova ad ottobre scorso la dovrà, inevitabilmente, ripetere se vorrà un giorno entrare a fare parte della famiglia del Torrefranca. 
«Ma lei si immagina cosa vorrebbe dire tutto questo? – domanda conoscendo bene la risposta la signora Matera –  A parte la perdita di un anno accademico senza alcun motivo comprensibile e ragionevole. Ma, poi, bisognerà pagare nuovamente un maestro privato che prepari i ragazzi a sostenere la prova di ammissione. E questo ha un costo molto  alto per le famiglie e visti i tempi di magra che stiamo passando, beh…lei capirà che personalmente sono un tantino arrabbiata. Comunque, se neanche dopo questa mia denuncia pubblica le cose dovessero cambiare, le assicuro che non mi fermerò qui. Sono intenzionata ad andare in fondo alla vicenda. E, pertanto, mi rivolgerò anche al ministro Profumo. Mia figlia deve poter entrare al Conservatorio di musica. E’ sempre stato il suo sogno e per realizzarlo ha fatto tanti sacrifici. Non è giusto mortificare le speranze dei nostri giovani in questo modo. Non è giusto…». Chiude la signora Matera un po’ sconfortata, ma per nulla decisa a mollare.  

VIBO VALENTIA – Si dice pronta ad investire del problema direttamente il ministro della Pubblica istruzione Francesco Profumo. Perché  –  spiega dalla sua viva voce al cronista  – «quanto sta accadendo al Conservatorio di musica ha dell’incredibile». Non si tira indietro Luisa Matera davanti ad una situazione che giorno dopo giorno, anzi a questo punto sarebbe meglio dire mese dopo mese, al Conservatorio di musica Torrefranca sta assumendo tutti i contorni del giallo e di una storia incresciosa e, cosa peggiore, senza una fine.  Ed a pagare le spese dell’intera, «quanto incomprensibile», vicenda è la figlia tredicenne della signora, assieme a tanti altri giovanissimi aspiranti a diventare un giorno Maestro di musica. Quanto accaduto e sta accadendo sempre nelle parole della signora che si è rivolta al Quotidiano: «Guardi –  racconta l’interessata –  mia figlia ha sostento l’esame di ammissione ai corsi di base per lo strumento di pianoforte ai primi di ottobre dello scorso anno ed a tutt’oggi, lei magari rimarrà anche basito, non sono ancora uscite le graduatorie di ammissione al suddetto corso. In pratica il Conservatorio, dopo oramai ben quattro mesi dall’esame, non ha provveduto a pubblicarle. Mia figlia, quindi, ma nelle stesse condizioni ci sono tutti coloro che hanno sostenuto la prova come lei, pur avendo avuto un volto altissimo (una valutazione di 9,50 su 10, ndr), non sa a tutt’oggi se è entrata al Torrefranca o meno. Non solo: la stessa classe di pianoforte non è stata neanche avviata. Non si sa nulla, insomma, non ci dicono nulla. Più di una volta, inoltre, – aggiunge sempre la signora Matera –  mi sono recata presso la segreteria del Conservatorio di musica. Ma, pur avendo parlato con quattro persone differenti e distinte, nessuna di loro mi ha mai saputo fornire una spiegazione precisa, una motivazione che potesse in qualche modo giustificare un simile ritardo nella pubblicazione delle suddette graduatorie». Ma non è tutto. C’è di più: il problema, infatti, si aggrava con il passare del tempo poiché se le graduatorie in questione non verranno affise all’albo da parte della dirigenza del Torrefranca entro i primi di febbraio queste saranno invalidate. Saranno considerate nulle. Questo significherebbe che chi ha sostenuto la prova ad ottobre scorso la dovrà, inevitabilmente, ripetere se vorrà un giorno entrare a fare parte della famiglia del Torrefranca. «Ma lei si immagina cosa vorrebbe dire tutto questo? – domanda conoscendo bene la risposta la signora Matera –  A parte la perdita di un anno accademico senza alcun motivo comprensibile e ragionevole. Ma, poi, bisognerà pagare nuovamente un maestro privato che prepari i ragazzi a sostenere la prova di ammissione. E questo ha un costo molto  alto per le famiglie e visti i tempi di magra che stiamo passando, beh…lei capirà che personalmente sono un tantino arrabbiata. Comunque, se neanche dopo questa mia denuncia pubblica le cose dovessero cambiare, le assicuro che non mi fermerò qui. Sono intenzionata ad andare in fondo alla vicenda. E, pertanto, mi rivolgerò anche al ministro Profumo. Mia figlia deve poter entrare al Conservatorio di musica. E’ sempre stato il suo sogno e per realizzarlo ha fatto tanti sacrifici. Non è giusto mortificare le speranze dei nostri giovani in questo modo. Non è giusto…». Chiude la signora Matera un po’ sconfortata, ma per nulla decisa a mollare.  

 

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