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Bisogna attendere la finanziaria del governo nazionale per decidere le modifiche alla norma statutaria relativamente ai costi della politica e molti dei tagli (tra cui la riduzione di due assessori esterni e dei vitalizi) andranno in vigore nel 2015, ovvero nella prossima legislatura. Questa la decisione del consiglio regionale, riunitosi a Palazzo Campanella ieri, dopo due mesi di lavoro. Approvata una proposta di legge che prevede la riduzione dei consiglieri, degli assessori esterni, dell’abrogazione dei vitalizi, ma solo nella prossima legislatura.
Per le norme statutarie si dovrà invece attendere la manovra finanziaria, quella nazionale che già prevede la riduzione delle province e meno consiglieri a seconda del numero degli abitanti. Nell’immediato si avranno meno commissioni, meno soldi ai gruppi, riduzione del 10 per cento dello stipendio dei dirigenti.
Insomma i contenuti sono condivisi da tutti ma i tempi no.
«Bisogna dare un segnale – dice Agazio Loiero – e voi al momento non volete far altro che approvare un ordine del giorno. In politica i segnali servono».
Peppe Bova la pensa allo stesso modo e alla perplessità della maggioranza che con l’’abrogazione delle province in fondo teme che alcune parti del territorio non vengano rappresentate risponde con una soluzione: «Facciamo un disegno di legge che rappresenti anche quelle aree in consiglio regionale, ma che sia più snello».
Alla fine viene approvata, con i voti della maggioranza la proposta di legge, firmata dal capogruppo del Pdl, Luigi Fedele che prevede: la riduzione del 10% della struttura e del finanziamento per i gruppi consiliari e fissa a tre i collaboratori della struttura ausiliaria dei dipartimenti della Giunta regionale. Tutto questo avverrà nell’immediato. Nel pacchetto ci sono anche riduzioni di organico per gli Uffici di Gabinetto e vengono fissate le dotazioni degli addetti alle segreterie particolari di Presidente (fino ad un massimo di sei unità), Vice Presidente (quattro unità) e assessori (tre unità).
La proposta di legge, inoltre, fissa al 50% il massimo di rinnovo dei contratti di consulenza dei comitati speciali, dopo la loro naturale scadenza. Dal provvedimento viene stralciata la proposta di sopprimere la Commissione per le Politiche comunitarie perchè occorre avviare la procedura speciale che prevede la riforma statutaria. Gli emendamenti della minoranza che chiedono solo tempi più celeri, immediati e non l’attesa della manovra finanziaria, vengono bocciati. In fondo però per l’abrogazione dei vitalizi si pensa comunque al futuro.
Il governatore Giuseppe Scopelliti che ha aperto i lavori ha dichiarato: «E’ necessaria una rivisitazione complessiva di tutta il sistema che ruota attorno all’istituzione Regione e per questo motivo il Consiglio regionale delegherà la Giunta affinchè entro tre mesi sia prodotta una proposta complessiva per ridisegnare il nuovo volto della Regione. Sono state già effettuate scelte tangibili in questa direzione ed altri sono in itinere. Sull’impianto generale della proposta anche da parte dei sindacati confederali, che ho incontrato a Palazzo Campanella assieme al dirigente generale del Dipartimento della Presidenza della Giunta, Franco Zoccali, è venuto un apprezzamento di massima».
Scopelliti, tra gli interventi previsti, ha indicato la riduzione delle strutture speciali, la riduzione della dotazione finanziaria dei gruppi consiliari, l’aumento della trattenuta (400 euro) ai consiglieri che si assenteranno dai lavori istituzionali (Commissioni e Consiglio), la riduzione dell’organico dei dirigenti e la decurtazione del 10% dei loro emolumenti, la riduzione da quattro a due degli assessori esterni.
Sulle ipotesi di revisioni statutarie, Scopelliti afferma che «occorre attendere l’esito della riforma costituzionale che sopprime le Province. Un provvedimento che avrà indubbie ricadute sulla composizione dell’Assemblea e sulla legge elettorale».
Prima di concludere il suo intervento il governatore lancia una novità: «l’anagrafe tributaria pubblica dei consiglieri regionali e degli assessori, la Giunta deciderà di rendere nota anche l’anagrafe patrimoniale di tutti i dirigenti regionali». Il resto del dibattito è un tira e molla tra maggioranza e opposizione fino alla fine dei lavori terminati alle 22 circa. Otto ore di dibattito per una proposta di legge che passerà in commissione e di cui ancora si dovrà discutere tra qualche mese.

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