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POTENZA – Alle scorse regionali Marcello Marino si era candidato nella lista Pittella Presidente e ha raccolto quasi 1.300 voti in provincia di Potenza. Nove mesi dopo è stato incaricato per una “ricca” consulenza da poco meno di 40mila euro per 113 giorni di lavoro. Ed è polemica.

«Ti chiedo di darmi la tua fiducia scegliendo il mio nome a sostegno di Marcello Pittella e della sua battaglia ideale». Ha ripreso il suo slogan elettorale per aggiungerci«a sostegno delle mie tasche» il consigliere regionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Gianni Rosa, che ieri mattina si è scagliato contro una delle ultime determine dell’autorità di gestione del Po Fesr Antonio Bernardo.

Al centro c’è l’affidamento a Marino del «Servizio di Consulenza per la programmazione dei progetti e degli interventi in materia di edilizia scolastica nella programmazione FESR 2014-2020 per la modica cifra, si fa per dire, di 39.550 euro: 350,00euro per 113 giornate lavorative». Lo stesso Marino che a maggio ha ricevuto anche un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sul concorsone per presidi bandito dall’ufficio scolastico regionale.

Rosa non usa mezzi termini per definire l’accaduto: «Giunge puntuale il “ringraziamento” del Governatore all’amico operoso che si è speso per portare consensi al centrosinistra durante le regionali scorse». E la ribattezza “operazione bancomat” denunciando quello che a suo avviso è uno stratagemma per sfuggire a qualsiasi vaglio di legittimità.

«Si rimane al di sotto dei 40mila euro per procedere ad affidamento diretto aggirando qualsiasi selezione pubblica». Spiega il consigliere che aggiunge di aver presentato un’interrogazione al presidente Marcello Pittella «per conoscere, tra le altre cose, come l’Autorità di gestione dei programmi operativi Fesr Basilicata è entrata in possesso del curriculum del dottor Marcello Marino e se vi siano altri curricula, acquisiti e conservati presso l’Autorità stessa, con quale modalità sono state determinate le 113 giornate necessarie per l’espletamento della consulenza e con quale sistema di controllo l’Ufficio intende verificare l’effettività della prestazione lavorativa relativamente alle giornate previste».

Per Rosa: «la Giunta deve chiarire in che modo intende controllare l’effettività delle giornate richieste per l’espletamento della consulenza. Farà timbrare il cartellino all’ex candidato Pd? Noi abbiamo anche chiesto, con la stessa interrogazione, la revoca della determinazione e l’espletamento, quantomeno, di un avviso a manifestare interesse, affinché si possa realizzare un minimo di metodo democratico nella scelta».

Poi cita un altro episodio che aveva denunciato nei giorni scorsi: quello dell’ex assessore Pd della Provincia di Matera, Giovanna Vizziello, destinataria di una consulenza da 23.790 per la  «valorizzazione della Macroregione adriatico-ionica» attraverso la sua società. Denuncia a cui era mancata una replica stizzita da parte della diretta interessata («Metto a disposizione i miei rapporti con la Serbia. Che ci occupiamo di promozione del territorio, di questioni che vanno dalle esondazioni del Danubio alla biodiversità. Sono disponibile a spiegare di cosa si tratta, dei contenuti ma queste accuse non le capisco (…) Mi aspettavo maggiore comprensione da chi come libero professionista intende portare le proprie competenze a disposizione del territorio»)

«Dopo il caso Vizziello e i conseguenti tentativi degli interessati di fornire spiegazioni ad un caso che non può che destare vergogna ed imbarazzo, continuano gli oboli che il Presidente deve ancora versare a chi lo ha supportato nella sua elezione e, in questo caso, “ricompensa” direttamente l’amico che, con i suoi 1.288 voti, vi ha contribuito».

«Con questa operazione – conclude Gianni Rosa – la Rivoluzione Democratica si dimostra sempre di più uno slogan da “venditore di pentole” dietro cui si nasconde il solito centrosinistra con i suoi “vecchi” metodi».

l.amato@luedi.it

 

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