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POTENZA – Un incrocio di incarichi se non “sospetti” almeno “inopportuni”. E’ quello che sostengono i consiglieri regionali del Pdl Gianni Rosa, Mariano Pici, Mario Venezia guidati dal loro capogruppo Nicola Pagliuca. Il “sospetto” è legato a una triangolazione di consulenze tra Regione e Agenas che ha al centro il dirigente regionale Giuseppe Montagano. In pratica per i consiglieri pidiellini (che hanno presentato un’interrogazione al presidente della giunta De Filippo) ci sarebbe «manifesta inopportunità politica e insobrietà amministrativa» su due delibere che riguardano il Dipartimento alla Sanità dell’assessore Martorano e il dirigente regionale Montagano. Il caso che viene posto da Pagliuca, Venezia, Rosa e Pici riguarda la delibera dell’1 settembre 2010 nella quale è stata approvata una convenzione tra la Regione Basilicata e l’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari locali) con un compenso di 100 mila euro. In pratica la Regione paga una consulenza all’Agenzia ministerale per il miglioramento della bozza del Piano regionale della salute. Secondo la delibera approvata dalla giunta regionale il coordinamento tecnico dei rapporti con l’Agenas è stato affidato al dirigente pro tempore del Dipartimento Salute e sicurezza della Regione, Montagano. Cosa che viene contestata dai consiglieri pidiellini che rilevano: «L’assenza dell’assessore Martorano nella seduta di giunta, nonostante la delibera riguardi il suo dipartimento».

Ma il punto maggiormente contestato dai 4 esponenti del Pdl è che «la settimana prima, in data 25 agosto 2010 è stato conferita dall’Agenas a Giuseppe Montagano, una consulenza tecnica con un compenso previsto di 45 mila euro». Insomma alla fine di agosto scorso l’agenzia nazionale Agenas stipula una convenzione professionale con Montagano per 45 mila euro e dopo una settimana la Regione paga una consulenza di 100 mila euro all’Agenas e nomina Montagano come coordinatore. Questo l’intreccio che per i consiglieri regionali dell’opposizione è «sempre e solo una coincidenza, nell’assoluta regolarità amministrativa, ma come da costume della maggioranza è manifesta l’inopportunità politica e l’insobrietà amministrativa». Da qui l’attacco: «La Regione nonostante abbia in organico il dottor Montagano, risorsa umana di notevole competenza professionale, fatto confermato dal rapporto di consulenza con la stessa Agenas poi stipula con un evidente aggravio di spesa una specifica convenzione con la stessa agenzia». E quindi Rosa, Pagliuca, Pici e Venzia chiedono all’assessore Martorano «la ratio di una tale scelta che risulta essere antieconomica e in contraddizione con la normale logica. Come se in un’azienda si ha un super esperto e non lo si utilizza, preferendo invece rivolgersi all’esterno con altro esborso finanziario». «Forse – è il commento del consiglieri del Pdl – la logica del risparmio non è importante con i soldi dei cittadini». Ma c’è di più, nell’interrogazione i consiglieri del Pdl chiedono prima se Martorano e De Filippo siano a conoscenza del rapporto di consulenza «esistente tra il dirigente pro tempore Montagano e l’Agenas anche ne, gli eventuali altri rapporti avuti negli ultimi 5 anni con l’Agenas dal Montagano» e poi sentenziano: «Non crediamo che sia una semplice coincidenza, che tra l’affidamento delle due consulenze citate in premessa trascorrano solo pochi giorni. Devono dirci se esiste una specifica pianificazione da parte della giunta si tratta del solito “giochino” per premiare qualche dirigente alquanto ligio al “potere” e non al dovere».

Parole durissime quelle dei 4 consiglieri regionali del centrodestra che attaccano ancora: «Nella sanità, nonostante le dichiarazioni di esultanza, i vani tentativi di riforme, i tanto proclamati tagli alle spese inutili, per l’ennesima volta dimostrano che questa volontà non esiste. Mentre il bilancio della Sanità va sempre più in deficit, il governo Regionale persevera nell’uso della finanza pubblica ad uso e consumo dei “singoli” e non della “collettività”. Si continua a dare regalie e contentini alle varie “caste” piccole o grandi che siano. Si continua a calpestare anche ogni minino criterio di buon senso e di sobrietà».

Salvatore Santoro

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