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LAMEZIA TERME – La Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha eseguito un sequestro preventivo per equivalente di beni per oltre 1 milione e 500mila euro, disposto dalla magistratura, nei confronti di un professionista indagato per reati tributari che secondo quanto appurato era Luigi Ferlaino ex sindaco di Nocera Terinese.

Secondo quanto illustrato dalle Fiamme Gialle il procedimento penale è scaturito da una verifica fiscale effettuata dai finanzieri attraverso la quale gli investigatori hanno scoperto una ingente evasione fiscale perpetrata dal professionista, risultato, al termine degli accertamenti anche evasore totale visto che, secondo quanto appurato dalla Finanza, non dichiarava all’Agenzia delle Entrate nessun reddito oppure, per alcune annualità, aveva dichiarato introiti del tutto esigui. In questo modo, hanno scoperto i militari aveva nascosto al fisco ricavi per oltre 1.500.000 euro.

In seguito alle verifiche effettuate sui conti correnti e sulla documentazione acquisita, le Fiamme Gialle sono riuscite a ricostruire il reale volume d’affari dello studio professionale, segnalando il professionista non solo all’Agenzia delle Entrate, ma anche all’Autorità Giudiziaria. I beni sequestrati dai finanzieri a garanzia del credito erariale consistono in 20 immobili, costituiti da un appartamento, magazzini e appezzamenti di terreno, nonché numerose quote societarie.

LA BIOGRAFIA – Luigi Ferlaino, ingegnere, è stato sindaco di Nocera Terinese dal 2007 fino a maggio 2012. Nella successiva consiliatura ha ricoperto l’incarico di presidente del Consiglio comunale di Nocera Terinese, carica da cui si è poi dimesso restando consigliere comunale entrando in rotta di collisione con il suo successore alla poltrona di sindaco Gaspare Rocca. A ottobre scorso il prefetto di Catanzaro ha sciolto in anticipo il consiglio comunale dopo le dimissioni di quattro consiglieri fra cui Ferlaino. Gaspare Rocca, in carica fin dal 2012, eletto con una lista nella quale figuravano anche l’ex sindaco Luigi Ferlaino e l’ex consigliere provinciale Rosario Aragona, era stato sfiduciato con le dimissioni dei consiglieri Ferlaino e Aragona oltre che dei due consiglieri del Pd, Antonio Albi e Franco Macchione. Recentemente Ferlaino è stato condannato dalla Corte dei Conti al pagamento della somma di 313.676,48 (per l’affidamento a una ditta del servizio raccolta rifiuti senza gara d’appalto, ma tramite svariate ordinanze del sindaco pro tempore e quindi con l’emissione ritenuta illecita di ordinanze sindacali che avrebbero procurato un indebito arricchimento alla ditta). Per questa vicenda Ferlaino, in qualità di sindaco, è stato rinviato a giudizio davanti il Tribunale di Lamezia con l’accusa di abuso d’ufficio. Sempre Ferlaino figura fra gli otto indagati per i quali la Procura di Lamezia ha chiesto il rinvio a giudizio relativamente all’inchiesta “Hopeless” della Guardia di Finanza di Lamezia. Luigi Ferlaino è indagato nella sua qualità, all’epoca dei fatti, di sindaco e responsabile del servizio tecnico finanziario del Comune di Nocera Terinese. Il tutto ruota sulla vendita di un immobile comunale, sede del “Bar Hope”, di viale stazione di Nocera Marina. In particolare, l’amministrazione comunale dell’epoca (2009) del comune di Nocera Terinese, avrebbe favorito due imprenditori all’acquisto dell’immobile disponendo una delibera per l’alienazione con una procedura che alla fine avrebbe causato un’indebita ed ingiustificata riduzione del prezzo dei beni da 300.000,00 euro circa ad 137.763,69, euro con un indebito risparmio – in danno delle casse comunali – di oltre 160.000 euro. Ma i guai giudiziari di Ferlaino non finiscono qui. Il 26 gennaio prossimo infatti dovrebbe essere emessa la sentenza di primo grado del processo con rito abbreviato che ruota sui lavori di realizzazione di una Casa di riposo per anziani a Nocera Terinese mai completata. Ferlaino è accusato di concorso in abuso d’ufficio aggravato dall’agevolazione all’associazione mafiosa Giampà. A giugno scorso il pm Elio Romano ha chiesto al gup di Catanzaro la condanna a quattro anni per l’ex sindaco Luigi Ferlaino. L’ingegnere è indagato in un’altra inchiesta della Finanza relativa a contributi pubblici per favorire l’assunzione di giovani disoccupati, ma – secondo le accuse – spesso utilizzati, di fatto, per altri fini. Tra l’altro 11 imprese (fra cui quella di Ferlaino) avrebbero beneficiato di contributi pubblici nazionali e comunitari, in particolare dalla Regione Calabria, per fantomatici corsi di formazione – sostiene l’accusa – previsti per qualificare professionalmente i lavoratori neo assunti.

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