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MATERA – Non ci sta a far passare “leggende metropolitane” come quella dei fondi Pisus persi o del peso fiscale troppo alto per le tasche dei materani. L’assessore comunale al Bilancio, Pasquina Bona affronta a 360 gradi i temi caldi di questo periodo che qualcuno, fa comprendere chiaramente, utilizza a proprio vantaggio in periodo di campagna elettorale. Imu agricola, somme fuori bilancio e programmazione 2014-2020, sono alcuni degli aspetti da chiarire. Il subbuglio dei Comuni, in questi giorni, tiene banco e ha aperto un vero caso sull’Imu-agricola. Matera non si è fatta cogliere di sorpresa: «Ci siamo opposti al Governo e attivati anche perchè il sindaco Adduce è presidente dell’Anci. Abbiamo avviato la procedura di opposizione presso il Tar del Lazio attraverso lo stesso legale che sta sostenendo numerose amministrazioni che fanno parte dell’associazione. Oggi, lo sappiamo, scade la tassa da pagare ma il ritardato pagamento non comporterà oneri aggiuntivi e nel frattempo ci attendiamo un esito positivo del nostro ricorso che immaginiamo venga emesso in tempi brevi». E sul peso fiscale in città, orgogliosa Pasquina Bona precisa: «Conviene vivere a Matera. E’ una delle città italiane che ha applicato l’aliquota più bassa, addirittura minore di alcuni piccoli Comuni italiani». Sul Comune di Matera, però, secondo alcuni esponenti politici, sono i debiti fuori bilancio a pesare enormemente: «Non abbiamo mai pagato – aggiunge l’assessore – per vicende che non lo meritavano. La nostra rigidità d’azione e la serietà dei conti che sono in ordine, dipende dal fatto cge valutiamo con molta attenzione ognuna delle vertenze che ci riguardano. E’ fisiologico che in tutti i Comuni ci siano cause pendenti che risalgono a molti anni addietro. Questo però non comporta responsabilità dell’amministrazione, ma è la dinamica delle controversie giudiziarie e della lentezza dei processi civili. Il Comune però non ha mai pagato in modo semplicistico senza aver sviscerato tutte le possibilità; anche in presenza dei giufdizi abbiamo valutato con l’Avvocatura alcune situazioni». Il riferimento è anche ad una causa attualmente in appello: «Se avessimo pagato prima – aggiunge Pasquina Bona – anche in via transattiva avremmo versato somme che oggi cominciano a ridursi. Oggi attendiamo una ulteriore perizia che accerterà una somma che allo stato attuale non è verificabile. L’amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di transare per chiudere vertenze aperte, danneggiando i cittadini, ma verifica fino in fondo ogni ipotesi». E sul peso fiscale tiene a chiarire che nonostante i trasferimenti del Governo drasticamente ridotti, nulla è stato tagliato. A chi accusa la giunta Adduce di essersi fatta sfilare da sotto il naso i fondi Pisus, la replica è decisa: «Questa leggenda metropolitana deve essere chiarita: partendo dai 33 milioni dei Pisus inseriti nella programmazione 2007-2014, giungiamo al 2010 quando si insedia questa amministrazione. Parte di quei fondi, a quell’epoca, non c’era già più. Dal 2010, dopo una serie di vicende nazionali e regionali, abbiamo rimodulato quei fondi accrescendoli con il Fondo sociale di coesione attraverso un programma stipulato da Adduce e De Filippo, ottenendo in tutto 24 milioni, a cui si aggiungono i 7 milioni per i contenitori culturali. Complessivamente abbiamo guadagnato quattro milioni in più». E proprio sui contenitori culturali aggiunge: «Sono stati il perno del dossier Matera 2019. La nostra vittoria è una bandiera per tutto il sud, lo dimostra la nuova programmazione che ci riguarda fino al 2020 e che verrà riformulato al più presto». Un lavoro che conduce all’impegno con l’amministrazione Adduce. E sulla candidatura del sindaco, condivide l’analisi di Roberto Speranza e conclude: «La ricandidatura porta con se’ la proposta di un modello di governo territoriale su cui la comunità ha già espresso una condivisione e un vincolo attraverso la piena partecipazione al dossier. Ha ragione Speranza quando dice che una mancata candidatura del sindaco uscente non vorrebbe capita».

a.ciervo@luedi.it

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