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 CORIGLIANO CALABRO (COSENZA), 25 AGO – Una catena umana per dire no alle trivellazioni nel mare Ionio. E’ stata messa in atto stamani sul litorale ionico di Schiavonea di Corigliano Calabro.
Alla manifestazione, che ha visto i partecipanti prendersi per mano e gridare il proprio no alle trivellazioni, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore all’Ambiente del comune di Corigliano Calabro Marisa Chiurco, il presidente del Cotaj (Consorzio Operatori Turistici Alto Ionio) Natale Falsetta ed il coordinatore del Comitato No Triv della Basilicata Felice Santarcangelo.
“In Basilicata – ha detto Santarcangelo – le trivellazioni non hanno portato alcun progresso anzi hanno danneggiato l’economia. Le trivellazioni danneggiano la pesca, il turismo e l’agricoltura, dunque nessun vantaggio per una Regione che basa l’economia su questi settori”.

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Hanno scelto di riunirsi in una catena umana, prendendosi per mano e gridando il loro no alle trivellazioni nel mare calabrese. Un gruppo di persone si è ritrovato stamani sul litorale ionico di Schiavonea di Corigliano Calabro. Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore all’Ambiente del comune di Corigliano Calabro Marisa Chiurco, il presidente del Cotaj (Consorzio Operatori Turistici Alto Ionio) Natale Falsetta ed il coordinatore del Comitato No Triv della Basilicata Felice Santarcangelo. «In Basilicata – ha detto Santarcangelo – le trivellazioni non hanno portato alcun progresso anzi hanno danneggiato l’economia. Le trivellazioni danneggiano la pesca, il turismo e l’agricoltura, dunque nessun vantaggio per una Regione che basa l’economia su questi settori».

 

Le aree interessate a questo nuovo piano di trivellazioni si trovano davanti alla costa della provincia di Cosenza e a quella della provincia di Crotone.

GUARDA LA MAPPA DELLE TRIVELLAZIONI

Già nei mesi scorsi si erano levate voci di dissenso e le due amministrazioni provinciali si erano espresse in termini contrari dopo che decine di sindaci avevano sottoscritto un documento. E a luglio, la quarta Commissione del Consiglio regionale Assetto e utilizzazione del territorio, protezione dell’Ambiente ha concordato sulla linea di non dare spazio alle trivellazioni (LEGGI L’ARTICOLO). Ma potrebbe ancora non bastare.

Le nuove piattaforme e nuovi giacimenti da cui estrarre barili e barili di greggio, petrolio e metano andrebbero ad aggiungersi a quello che già si produce nel Crotonese: in media si parla di una quantità come 12.827.700 smc (metri cubi standard) all’anno che viene estratto dalle concessioni Eni (Ionica gas), con già sei piattaforme e 28 pozzi in produzione.

Redazione web

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