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Una vicenda di disperazione e povertà quella che ha portato i genitori rumeni entrambi dell’età di circa 40 anni che hanno lasciato la loro bambina di sette mesi con un biglietto all’interno del quale vengono spiegate le ragioni della sofferta decisionesi, davanti al patronato Labor di Schiavonea. Una situazione di estrema indigenza che ha messo in allarme i rappresentanti del patronato e il responsabile Luigi Iacino. La prima cosa che hanno fatto è stata contattare i carabinieri che a loro volta, si sono messi in contatto con l’ufficio “servizi sociali” del Comune di Corigliano, i cui rappresentanti nel prendere atto della spiacevole situazione, hanno tentato di trovare una soluzione a supporto e a sostegno della bambina. Lunedì prossimo, la coppia è stata convocata presso gli uffici “Servizi Sociali” del Comune e nel frattempo sarà ospite dei responsabili del patronato Labor che con straordinaria dose umana e alto senso di solidarietà garantiranno un letto e un pasto alla famiglia rumena.
I due sono braccianti agricoli, a causa della grave crisi non lavorano, pertanto non avendo possibilità di guadagno, sono stati sfrattati da circa tre mesi da una residenza di Via Salerno. Da allora vivono accampati sulla spiaggia, o in qualche rudere di campagna in via alternativa. Sono in attesa dell’indennità di maternità, con il cui ricavato sperano di pagare la quietanza di un fitto casa. Un problema diffuso nella piana di Sibari dove sono poche le strutture attrezzate in grado di far fronte a situazioni disperate del genere.

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