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CORIGLIANO (Cosenza) – Ha confessato il giovane accusato di avere ucciso la fidanzatina coetanea a Corigliano Calabro. Il minore (che ha 17 anni e ne compirà 18 a settembre) secondo quanto si è appreso, avrebbe detto al pm della Procura di Rossano Maria Vallefuoco, che lo ha interrogato su delega della Procura dei Minori, alla presenza dei legali di fiducia e dei carabinieri, di avere accoltellato la fidanzatina, Fabiana Luzzi, al termine di una lite nata per il rapporto travagliato che esisteva tra loro.

Un rapporto ripreso da poco e caratterizzato da gelosie reciproche. Dopo averla accoltellata, avrebbe detto il giovane, studente in un istituto diverso da quello della vittima, ha dato fuoco al corpo della ragazzina. È stato lo stesso ragazzo, nella serata di ieri, a indicare dove si trovava il cadavere, in una zona isolata non distante dall’istituto per ragionieri frequentato dalla vittima. Sul corpo della sedicenne sono state trovate ferite d’arma da taglio. Il coltello usato per l’omicidio non è stato trovato.

Il ragazzo, venerdì pomeriggio, si è presentato all’ospedale di Corigliano con delle ustioni al volto. In un primo momento non aveva voluto fornire una spiegazione, ma dietro le insistenze dei carabinieri, ai quali, intanto, era giunta la denuncia di scomparsa della ragazza, che non era tornata a casa dopo la scuola, aveva parlato di un’aggressione subita. Una versione che non ha convinto i carabinieri, che hanno continuato a sentirlo sino a quando, nella serata di ieri, ha fornito indicazioni per il ritrovamento del cadavere.

LA SCOMPARSA. La scomparsa di Fabiana risale a venerdì (LEGGI LA NOTIZIA) all’uscita di scuola, poi il ritrovamento del  cadavere nella serata di sabato nelle campagne di Corigliano Calabro. Il suo corpo è stato rinvenuto carbonizzato, e questo ha reso più complesse le prime fasi delle indagini avviate dai carabinieri. I quali, però, hanno messo subito sotto torchio il fidanzato della giovane, contro cui ci sarebbero stati sin da subito elementi indiziari molto forti. Si tratta di un coetaneo della vittima, che sarebbe stato medicato in ospedale per alcune ferite e ustioni, in particolare al viso. Ai medici avrebbe raccontato di essersi ferito con il motorino, fino ai collegamenti con la denuncia di scomparsa e al ritrovamento del corpo. Tra gli argomenti che avrebbe usato il giovane a sua discolpa, anche quello di un’aggressione subita dopo avere accompagnato la ragazzina a casa. Agli inquirenti il giovane avrebbe anche fatto alcuni nomi dei presunti aggressori, ma questo non sarebbe bastato a scagionarlo rispetto all’omicidio della fidanzatina. In ogni caso sono in corso approfondimenti, che avverranno anche alla presenza del magistrato della Procura per i minorenni

Secondo i riscontri sul luogo del delitto, la minorenne sarebbe stata uccisa a coltellate e poi il suo corpo dato alle fiamme, anche se occorreranno accertamenti approfonditi per avere certezze. Tutto sarebbe successo nella giornata di venerdì, quando la giovane è uscita da scuola, l’istituto per ragionieri di Corigliano, e non ha fatto ritorno a casa. Il corpo, infatti, si trova in una zona isolata non lontano dalla scuola frequentata dalla giovane ed il ritrovamento non sarebbe stato casuale. Non è escluso che sia stato lo stesso ragazzo ad indicare il luogo.

I genitori hanno atteso il pomeriggio pensando che si fosse attardata, ma poi, non vedendola rientrare, hanno presentato denuncia ai carabinieri che hanno avviato subito le ricerche. In un primo momento gli investigatori hanno pensato che potesse trattarsi di un allontanamento volontario dalla sua casa di Corigliano. Tra l’altro, la ragazzina, che avrebbe compiuto 16 anni il 13 giugno prossimo, già lo scorso anno si era allontana da casa ed era poi stata rintracciata a casa di amici a Bologna.

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