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CORLETO PERTICARA – Mentre la Basilicata si perde nel dibattito sugli effetti della trasmissione “Presa diretta” e l’articolo del Foglio che dà ai lucani dei pecorai e morti di fame, a Corleto Perticara sono costretti a vietare l’utilizzo dell’acqua nell’area ricadente nel sito “Pozzo Perticara 1”.
E’ quanto ha stabilito l’ordinanza del sindaco Rosaria Vicino, adottata giovedì scorso, dopo la nota con cui l’azienda sanitaria di Potenza ha sollecitato misure urgenti, allegando la comunicazione ricevuta dall’Arpab. L’acqua è inquinata da metalli e altri elementi pericolosi per la salute dell’uomo, compatibili con l’attività estrattiva, ma anche con altre possibili fonti di inquinamento.
L’Agenzia regionale per la protezione per l’Ambiente ha misurato concentrazioni oltre le soglie consentite dalla legge di manganese, solfati, nichel e cloruro vinile. I risultati dei monitoraggi condotti dai tecnici dell’Agenzia sono stati inviati, già il 5 febbraio scorso, all’Asp che a sua volta ha sollecitato il Comune a prendere provvedimenti urgenti «per la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente».
E l’ordinanza dell’amministrazione Vicino ha recepito la misura di salvaguardia: non si possono utilizzare le acque, sia a uso potabile che irriguo, ma anche per dissetare mandrie e greggi nell’area in questione. Le possibili cause dell’inquinamento derivante dalla presenza oltre soglia di queste sostanze sono ancora tutte da chiarire. Intanto, i prossimi monitoraggi dei tecnici dell’Agenzia regionale per l’Ambiente potranno dire se si tratti di un fatto episodico e se invece di un segnale maggiormente preoccupante sullo stato di salute del territorio interessato dalla concessione Tempa Rossa, dove è in via di realizzazione il Centro Oli Total che, a regime, dovrebbe produrre 50.000 barili di petrolio al giorno.

m.labanca@luedi.it

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