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Quello che ci si aspettava, le risposte sulla sanità cosentina, non sono arrivate. Ieri si è svolta una riunione aperta del consiglio comunale sul tema, richiesto dalla maggioranza con primo firmatario il capogruppo del Pd Giuseppe Mazzuca, al quale ha preso parte il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, che si è ritrovato seduto tra il sindaco Perugini e il presidente della Provincia Mario Oliverio, e un buon numero tra consiglieri regionali, provinciali, parlamentari, dirigenti di partito e medici.
Tra gli altri c’erano il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, Paolo Maria Gangemi, i consiglieri regionali Franchino, Principe, Guccione, Orsomarso, Giampaolo e Piercarlo Chiappetta, Magarò, il deputato Laratta, i senatori Bruno e Gentile, gli assessori regionali Mancini e Gentile, il consigliere rendese Pupo, i dirigenti del Pdl Barile e Ponzio.
Alla fine l’aula ha licenziato all’unanimità un documento dai contenuti generali, che ha ottenuto anche la condivisione del governatore, nel quale si sollecitano i commissari di Asp e Ao a rispettare i principi del piano di riordino della rete ospedaliera, garantendo i livelli d’assistenza e il servizio pubblico, e a favorire un tavolo con il Comune per monitorare l’attuazione del Piano di rientro.
Nel corso del dibattito anche i temi più caldi ovvero quelli riguardanti cardiochirurgia e la costruzione di un nuovo ospedale. Scopelliti ha escluso entrambi categoricamente. Il sindaco Perugini ha recepito il messaggio e non ha potuto far altro che assecondarlo, mentre l’intervento del capogruppo del Pd Giuseppe Mazzuca e del presidente Oliverio, ha manifestato con chiarezza la delusione per la relazione del governatore, lamentandone anche l’abbandono dell’aula prima delle repliche. «Per troppo tempo – ha detto Scopelliti – la Calabria è stata governata male da una classe dirigente incapace e, dal momento che è la politica a determinare i destini delle comunità, noi lavoriamo per eliminare il provincialismo e le inutili frammentazioni al fine di fare crescere tutti i territori. È finita la stagione dei piccoli ospedali inutili, spesso fabbriche di morte e di clientela: prevediamo la riconversione di circa la metà dei presidi e non ho intenzione di fermarmi davanti alle contestazioni perchè sono convinto delle scelte prese. Scelte in discontinuità con quanto avvenuto fino a oggi per ridare alla Calabria quella credibilità a livello nazionale che al momento non c’è. Dobbiamo guardare al passato solo per non commettere gli stessi errori e ripartire per costruire una nuova sanità».
Secondo Scopelliti, «la gente chiede soltanto di essere tutelata e di ricevere cure adeguate. Siamo aperti al dialogo con tutti, ma è necessario fare delle scelte coraggiose, spesso scomode e assumersi ciascuno le nostre responsabilità: ciò che per troppo tempo è mancato. Per esaminare il Piano di Rientro che, ricordo, è stato approvato dalla precedente Giunta regionale, abbiamo ascoltato sindaci, sindacati e associazioni. Siamo sempre stati disponibili con chi ha correttezza istituzionale ma non con quegli esponenti che dovrebbero rappresentare le comunità e hanno teso vili agguati, dimenticandosi del proprio ruolo. Il mio auspicio è che si possa lavorare all’insegna dell’unità d’intenti, pensando alla qualità dei servizi e alla prevenzione. C’è ancora molto da fare ma abbiamo già cominciato a tagliare i rami secchi. All’ospedale di Cosenza, ad esempio, grazie all’ottimo lavoro del commissario Paolo Gangemi, sono già stati ottenuti risparmi importanti in tantissimi settori e abbiamo appena autorizzato il Commissario alla selezione pubblica di due medici per il reparto di Ortopedia, augurandoci che arrivino i migliori professionisti disponibili e che siano privi di tessere di partito».
«Voglio anche chiarire – ha detto ancora Scopelliti – alcuni aspetti relativi alla Cardiochirurgia: non esistono atti della precedente Giunta regionale che ne autorizzassero la realizzazione all’ospedale di Cosenza e, in estrema sincerità, ad oggi devo dire che non vi sono le condizioni per realizzarla. Ciò non esclude la possibilità di discuterne in futuro, quando saranno reperite le risorse, e voglio invitare chiunque a presentare proposte per la creazione di nuove specialità e migliorare l’offerta sanitaria. Diciamo basta alla logica della clientela a causa della quale la Calabria paga ancora grossi danni: siamo per i manager seri, capaci, abili nel ricevere gli input della politica e lavorare per la collettività». «La sanità – ha concluso il Presidente della Regione – non deve essere terreno di scontro perchè sulla salute dei calabresi bisogna stare tutti dalla stessa parte. E per vincere questa sfida c’è bisogno che la politica lavori all’insegna dell’unità».

IL DOCUMENTO APPROVATO DAL CONSIGLIO COMUNALE
Al termine della seduta aperta dedicata al tema della sanità a Cosenza, è stato approvato, all’unanimità, un documento in cui si «sollecita il commissario dell’Azienda ospedaliera ed il Commissario dell’Asp, ad adoperarsi affinchè vengano rispettati in modo chiaro e inequivocabile i dettami del piano di riordino della rete ospedaliera e i principi ancora di indirizzo della riorganizzazione territoriale, che fissano percorsi atti a garantire comunque i servizi all’interno del sistema pubblico».
Il Consiglio, prosegue il documento, «ribadisce la centralità del sistema pubblico all’interno del sistema sanitario regionale, pur riconoscendo per la nostra città il valore socio-sanitario che le tante strutture accreditate svolgono sul territorio; invita pertanto i commissari delle aziende ospedaliere e territoriale a volere favorire la istituzione di un tavolo con l’Amministrazione comunale per monitorare in maniera costante il percorso indicato nel piano di rientro, anche al fine, per come stabilito dalla normativa nazionale, di consultare l’istituzione municipale e in particolare la conferenza dei sindaci, di cui il comune di Cosenza è capofila, sulle linee di sviluppo dei piani attuativi, condividendone preventivamente i contenuti».
Nel documento, tra l’altro, si afferma anche che il Consiglio condivide lo spirito del piano di rientro dal debito ed il riordino della rete ospedaliera-territoriale e delle emergenze urgenze «che tende a razionalizzare la spesa in un’ottica di garanzia di quelli che sono i livelli essenziali di assistenza». Si rileva poi «la necessità di garantire per l’Ospedale dell’Annunziata standard di eccellenza» e che nell’ospedale sono state riscontrate «notevoli criticità legate a carenza di personale, in netto contrasto con quanto stabilito dal piano di rientro che, a giusta ragione, individua il nosocomio cittadino come sede Hub con Dea di II livello».

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