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COSENZA – Corsi di recupero pomeridiani a pagamento. È la proposta che il dirigente scolastico del liceo scientifico “Fermi” di Cosenza, Michela Bilotta, ha lanciato al Consiglio d’Istituto e che ha scatenato la rivolta della Flc Cgil. Il sindacato si è già attivato per bloccare il progetto («illegittimo oltre che discriminatorio», dicono i segretari regionale e provinciale del comparto scuola, Gianfranco Trotta e Pino Assalone), rivolgendosi all’Ufficio scolastico regionale, alla Regione Calabria e al Miur. I docenti, che di mattina svolgono le regolari ore di lezione, di pomeriggio garantirebbero corsi di recupero delle attività curriculari ma – «verosimilmente, aggiunge la Cgil – con il contributo economico dei genitori». Un’operazione, dice il sindacato, «dal sapore classista ed escludente». 

Trotta e Assalone ricordano che «nelle scuole pubbliche della Repubblica italiana non esiste l’“intra moenia”» e che più volte il Miur – l’ultimo caso è la nota 312 del 20 marzo 2012 del Capo Dipartimento per l’Istruzione – ha chiarito che «ogni contributo delle famiglie deve essere volontario e mai finalizzato all’attività ordinaria». Ad ogni modo il dirigente scolastico ha pensato anche di venire incontro alle famiglie. Come? Stipulando una convenzione con la banca Ubi Carime «per finanziare il prestito di una somma con “condizioni agevolatissime” per far fronte alle spese per “corsi di sostegno/studio”. L’invito alle famiglie ad indebitarsi, cioè, per pagare – dicono Trotta e Assalone – attività promosse dalla scuola rappresenta una lesione dei diritti costituzionalmente sanciti». 
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