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COSENZA – C’è un filone politico nell’inchiesta sugli incarichi d’oro all’Asp. La conferma arriva dalla Procura di Cosenza, che ha aperto diversi fascicoli paralleli all’inchiesta che vede come principali indagati il direttore generale Gianfranco Scarpelli (ora sospeso dal servizio per due mesi – LEGGI) e l’avvocato Nicola Gaetano. In uno di questi fascicoli spicca il nome dell’avvocato Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra. 

La magistratura bruzia gli contesta l’abuso d’ufficio, la falsità ideologica, la truffa e l’associazione per delinquere. Insieme a lui risultano indagati Alessandro Fedele Ventura, avvocato di Paola, e lo stesso Nicola Gaetano. La loro posizione è stata stralciata dal procedimento madre (quello che vede come principale indagato il dg Scarpelli) in quanto “è necessario – ha scritto la procura – procedere a ulteriori approfondimenti investigativi”. 

Gentile, Ventura e Gaetano sono chiamati in causa per alcune fatturazioni emesse per conto dell’azienda sanitaria provinciale. Nella richiesta di applicazione della misura interdittiva per Scarpelli i magistrati bruzi hanno riportato anche una intercettazione tra lo stesso direttore generale e Pino Gentile, attuale assessore regionale ai Lavori Pubblici, fratello di Tonino, “nel corso della quale – si legge – lo Scarpelli fornisce eloquente dimostrazione del fatto che le proprie scelte amministrative debbano rispondere alle indicazioni di precisi referenti politici”. 

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