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Altri due “orchi” hanno ammesso ieri le loro responsabilità dinanzi al pm Antonio Bruno Tridico. Si tratta dei cosentini Mario Aiello, 70 anni, e di Antonio Donvito, 35 (in foto al momento dell’arresto), tuttora agli arresti dopo lo scorso 5 aprile, nel corso dell’operazione “Orchi” dai carabinieri della stazione di Cosenza.
Insieme ad altre 11 persone, avrebbero costretto in questi ultimi anni un giovane con lievi problemi mentali “a compiere atti sessuali, in particolare anali, orali e anche sadomaso”. Ieri, i due hanno sostanzialmente ammesso di aver abusato del giovane. Aiello, nel corso dell’interrogatorio di garanzia dinanzi al gip Marletta, negò ogni cosa, dicendo, anzi, che cercò di mettere il giovane sulla buona strada. Donvito ammise di aver avuto rapporti col ventiseienne, ma aggiunse che da parte sua non ci fu alcuna costrizione. Parlò, Donvito, di un rapporto consenziente .
Lo scorso 11 maggio davanti al pm erano invece comparsi i cosentini Ferdinando Mele, 55 anni, Massimo Lo Monaco, 39, Pasquale Andali, 51, Giuseppe Pugliese, 49, Cosimo Pastorello, 46 anni, Vincenzo Gagliano, 59, e Pasquale Andali, 51, anch’essi detenuti. E anche loro ammisero le proprie responsabilità.
Ai carabinieri la giovane vittima ha detto che il suo desiderio sarebbe stato quello di fare sesso con una donna, ma che non aveva tale possibilità. Soffermandosi sui tredici indagati ha aggiunto: «Hanno ragionato per me di testa loro. Io non ho mai ragionato di testa mia. Hanno approfittato delle mie debolezze».

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