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Un ordigno rudimentale è esploso la scorsa notte sotto l’auto di un familiare del nuovo collaboratore di giustizia cosentina, Luigi Paternostro. L’esplosione, verificatasi intorno alle 2 di notte, ha danneggiato una citroen saxo ma soprattutto il gesto lancia un messaggio chiaro al nuovo pentito, Luigi Paternostro, che è solo l’ultimo in ordine di tempo degli esponenti della malavita cosentina che ha deciso di collaborare con la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.
L’ordigno posizionato sotto la parte anteriore della vettura del familiare di Paternostro, parcheggiata su Lungo Crati, nella zona di Gergeri, nel centro storico di Cosenza. Il boato è stato udito da tutti i residenti della zona, compresi i familiari del collaboratore di giustizia che hanno allertato i vigili del fuoco. Sul posto anche i poliziotti che non avrebbero dubbi sui motivi dell’avvertimento. Paternostro, cosentino, ex cuoco, avrebbe avuto contatti ravvicinati con le nuove leve dei clan che operano nella città dei Bruzi. E proprio su questi esponenti il 34enne conoscerebbe dettagli e azioni criminali. Nonostante l’ex cuoco non abbia mai ricoperto ruoli importanti all’interno delle organizzazioni, sarebbe a conoscenza di elementi, ordini e organici, che potrebbero mettere nei guai più persone.
E subito dopo la decisione di iniziare a collaborare, infatti, la Direzione distrettuale antimafia ha predisposto per Luigi Paternostro il piano di protezione, trasferendolo in una località segreta assieme ai familiari più stretti.

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